“Le sanzioni sono necessarie: non è politica, ma una crisi umanitaria. Mi piange il cuore a punire gli atleti: non è la loro guerra, non l’hanno decisa né voluta. Ma dobbiamo mostrare unità per la pace”, dice Ceferin che sulla chiusura del contratto con Gazprom dice: “Finanziariamente è costato molto. Per noi è un colpo al portafoglio, ma alla gente viene tolta la vita. Parlo tutti i giorni con Pavelko, presidente della federazione ucraina.
Ho avvisato Dyukov della federcalcio russa prima di decidere: non sono un codardo, non faccio le cose di nascosto”. Capitolo Superlega. “Se stabiliscono che la Uefa è un monopolio, i tre club si facciano pure la loro Uefa, giochino le loro competizioni.
Perché vogliono stare nelle nostre? Vogliono stare qui e là, ma là non esiste, è un luogo metafisico. Penso credano anche che il mondo sia piatto. E poi finiamola di chiamarla Superlega, chiamiamola per quel che è: la Terrible League. Però anche se con quelle tre abbiamo problemi fuori – dice riferendosi a Juve, Real e Barça -, in campo tutti avranno sempre gli stessi diritti. Le nostre competizioni sono sane, senza preferenze per nessuno”.
Ceferin non cita mai Agnelli. “Uefa e Juve sono due istituzioni:
avranno sempre rapporti corretti. Sulla persona nominata – appunto Agnelli – non voglio più dire una parola: è il passato”.
“Le sanzioni sono necessarie: non è politica, ma una crisi umanitaria. Mi piange il cuore a punire gli atleti: non è la loro guerra, non l’hanno decisa né voluta. Ma dobbiamo mostrare unità per la pace”, dice Ceferin che sulla chiusura del contratto con Gazprom dice: “Finanziariamente è costato molto. Per noi è un colpo al portafoglio, ma alla gente viene tolta la vita. Parlo tutti i giorni con Pavelko, presidente della federazione ucraina.
Ho avvisato Dyukov della federcalcio russa prima di decidere: non sono un codardo, non faccio le cose di nascosto”. Capitolo Superlega. “Se stabiliscono che la Uefa è un monopolio, i tre club si facciano pure la loro Uefa, giochino le loro competizioni.
Perché vogliono stare nelle nostre? Vogliono stare qui e là, ma là non esiste, è un luogo metafisico. Penso credano anche che il mondo sia piatto. E poi finiamola di chiamarla Superlega, chiamiamola per quel che è: la Terrible League. Però anche se con quelle tre abbiamo problemi fuori – dice riferendosi a Juve, Real e Barça -, in campo tutti avranno sempre gli stessi diritti. Le nostre competizioni sono sane, senza preferenze per nessuno”.
Ceferin non cita mai Agnelli. “Uefa e Juve sono due istituzioni:
avranno sempre rapporti corretti. Sulla persona nominata – appunto Agnelli – non voglio più dire una parola: è il passato”.
Ceferin è sicuro che il “progetto” del Mondiale biennale “non è più sul tavolo: erano tutti contrari. La Coppa del Mondo per club ogni 4 anni va benissimo” e poi parla della candidatura italiana per gli Europei del 2028 o 2032. “Le chance le ha, ma deve investire: da tanti anni non rifate gli stadi. Non avete impianti nuovi e quei pochi rifatti sono piccoli. Mi dicono che pure San Siro sarà rimpicciolito. Va coinvolto il governo, è un’operazione che fa bene al Paese. Ho grandi rapporti con le istituzioni, con il presidente Figc Gabriele Gravina e con Evelina Christillin, sempre pronti a sostenerci. Amo l’Italia. Il problema da voi è la burocrazia”. Infine il futuro in generale e quello suo in particolare: “Sono ottimista e abbastanza sicuro che la guerra finirà presto. Penso che mi ricandiderò per un altro mandato Uefa, sperando di non vivere sempre in una crisi continua”.