Rendere permanenti il Next Generation EU e strumenti come lo Sure (finanziamento comune degli ammortizzatori sociali). Sono le richieste di Sergio Silvestrini, segretario della Confederazione Nazionale degli Artigiani, che osserva come la “crisi ha fatto emergere con estrema chiarezza che non è più sostenibile delegare la politica fiscale interamente ai singoli Stati membri, infarcita di regole e vincoli che non tengono conto degli shock macroeconomici esterni”. In altri versi per la Confederazione degli artigiani occorre una flessibilità tale da rendere necessario “il capovolgimento della logica del patto di stabilità”, osserva Silvestrini, “spostando dagli Stati membri al livello europeo la responsabilità di rispondere a shock improvvisi”.
L’Europa e la burocrazia
Per la Cna l’Europa è una grande costruzione che tuttavia nei momenti di difficoltà fa prevalere la burocrazia che arreca danni e fa perdere tempo nel risolvere i problemi.
“La pandemia”, fa presente Sergio Silvestrini, “ha confermato che l’Europa appare un meccanismo preciso e ordinato quando c’è bonaccia per trasformarsi in un congegno pieno di difetti appena il mare si increspa. E negli ultimi 20 anni la bonaccia è stata l’eccezione, le tempeste la regola. Per rispondere alla profonda crisi la scelta obbligata è stata la sospensione di alcuni elementi fondanti dell’architettura europea come il patto di stabilità e crescita e le regole sulla concorrenza”.
Regole da rivedere
C’è un obiettivo prioritario per la Confederazione degli artigiani, quello di affrontare il nodo delle regole, in primo luogo quello della austerità finanziaria per modellare le iniziative in base alle esigenze. “La necessità di rivedere le regole del patto di stabilità”, propone Silvestrini, “la delicata uscita dalle misure emergenziali messe in campo con il Quadro temporaneo degli aiuti di Stato devono essere il booster per ridisegnare la governance europea, completare la costruzione del mercato interno, regolare il pendolo tra le esigenze della stabilità finanziaria e quelle della concorrenza. Il cambiamento del paradigma”, conclude il segretario della Cna, “impone di abbandonare la filosofia dell’austerità e del rigore fine a sé stessa regolata da algoritmi automatici e riaffermare la discrezionalità degli organi politici come previsto nei Trattati”.