Siamo al paradosso. L’Italia cresce al 6% perché la pandemia è stata messa sotto controllo dai vaccini e dalle restrizioni imposte dal Green Pass. Ma un’esigua minoranza non lo capisce, rifiuta il vaccino, il passaporto vaccinale e rischia di bloccare attività strategiche per la ripresa del Paese. Quasi il 90% degli italiani è favorevole al Green pass. Non scende in piazza, rispetta le leggi, lavora e contribuisce a tenere sotto controllo la pandemia. La minoranza no-vax e no-pass è libera di manifestare il suo – chiamiamolo così – “pensiero”. Ma pretende che i tamponi siano a carico della collettività, semina violenza, aggredisce giornalisti e medici, sciopera per bloccare porti e merci, nonostante la Commissione di garanzia sugli scioperi abbia definito illegali queste manifestazioni. Gente irresponsabile cui non deve essere concesso alcuno spazio. Le leggi vanno rispettate e – dopo 18 mesi terribili – va garantito il diritto degli italiani di tornare alla tranquillità e a lavorare in sicurezza.
Nessuna forza politica deve offrire sponde dirette o indirette a queste forme pericolose di agitazione sociale e a iniziative che rischiano di bloccare sul nascere una ripresa che per noi è una manna dal cielo.
Si può essere d’accordo o no con la politica del Governo. Ma non è il momento di seminare tensione e di paralizzare il Paese con scioperi. Calcoli elettoralistici e ambiguità lascino il posto al senso di responsabilità e a messaggi chiari. E questo deve valere soprattutto per i partiti che fanno parte della maggioranza.