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Draghi all’ONU: Clima, pandemia, povertà. Italia in prima linea

sabato, 25 Settembre 2021
1 minuto di lettura
Un “multilateralismo efficace, fondato su un dialogo inclusivo e aperto”, è l’unica via per affrontare insieme le intense sfide che abbiamo davanti: pandemia e rischio di nuove e pericolose varianti del virus; cambiamenti climatici e difesa della biodiversità; ripresa economica e lotta alle diseguaglianze e all’insicurezza alimentare; risoluzione dei conflitti e contrasto al terrorismo.
A dirlo è il Premier Draghi all’Assemblea delle Nazioni Unite, ricordando che la campagna di vaccinazione ha restituito fiducia nel futuro, ma che la pandemia non è finita e le conseguenze, come le disuguaglianze globali, dureranno nel tempo. Nei Paesi ad alto reddito, più del 65% della popolazione ha ricevuto almeno una dose mentre nei Paesi più poveri, solo il 2%. “Queste disparità sono moralmente inaccettabili – ha detto Draghi –  meno vaccinazioni equivalgono a più morti. Inoltre, finché il virus continuerà a circolare liberamente, potrà mettere a rischio anche le campagne di vaccinazione più efficaci”.

Libera circolazione dei vaccini e ristrutturazione del debito pubblico dei paesi poveri

Occorre aumentare la disponibilità di vaccini per i Paesi poveri. L’Italia si impegna a triplicare le donazioni di dosi da 15 milioni a 45 milioni entro la fine del 2021. Per Draghi, “la divergenza economica rischia di cancellare anni di progressi nella lotta alla povertà e rendere ancora più difficile il raggiungimento degli obbiettivi di sviluppo sostenibile”.

L’Immigrazione coinvolge Italia, Europa, Onu e legame transatlantico

Per Draghi, una corretta gestione di fenomeni migratori richiede necessariamente una risposta comune da parte della comunità internazionale, unita nella lotta contro il traffico di persone e nell’assicurare una mobilità internazionale regolare. L’Unione Europea e i suoi Stati Membri devono rafforzare il dialogo con i Paesi di origine per arrivare a una responsabilità congiunta nella gestione dei flussi:

 Per pace e sicurezza occorrono le Missioni internazionali

Le questioni afghana e libica ripropongono profonde riflessioni riguardanti la pace, la sicurezza e il futuro delle missioni internazionali, che rimangono, per il nostro Presidente del Consiglio, uno strumento essenziale a sostegno della pace e della sicurezza. L’Italia è il primo contributore di Caschi Blu tra i paesi occidentali e il settimo contribuente al bilancio delle operazioni di pace ONU.

Cambiamenti climatici

I cambiamenti climatici causano  150.000 morti all’anno, che potrebbero diventare 250.000 tra il 2030 e il 2050. LL’Italia sostiene con convinzione il ruolo guida dell’Unione Europea nella transizione ecologica, ma “la lotta al cambiamento climatico richiede un impegno multilaterale e la cooperazione pragmatica di tutti i principali attori globali, sia le economie ricche sia quelle emergenti”. La UE rappresenta oggi solo l’8% delle emissioni globali, mentre i Paesi del G20 sono responsabili per il 75%.

Cristina Calzecchi Onesti

Giornalista ed esperta di comunicazione aziendale. Dopo esperienze in tutta la comunicazione, dagli uffici stampa alle Relazioni esterne, ai Rapporti istituzionali, per quasi dieci è stata assistente parlamentare, portavoce e spin doctor alla Camera e al Senato. Da sempre si occupa di politica, sociale, diritti civili e ambiente.

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