martedì, 17 Dicembre, 2024
Lavoro

Piccole imprese, servizi e terziario: allungare la Cassa integrazione

Ancora alcune settimane di cassa integrazione per arrivare al 31 di ottobre. È la richiesta dei sindacati per evitare che, a conti fatti, numerosi lavoratori e piccole imprese, per effetto della fine del blocco dei licenziamenti, restino ora senza sostegno economico.

Servizi e terziario

I settori da aiutare sono quelli dei servizi e del terziario che sono in bilico tra ripresa e incertezze.
Per sostenere le imprese in difficoltà di questi settori, sono state finanziate prima 12 settimane di cassa integrazione con la Legge di Bilancio e successivamente ulteriori 28 settimane con il Decreto Sostegni, per un totale di 40 settimane. “Che permeni di ottobre e non certo sino alla data di scadenza del blocco dei licenziamenti”tteranno”, osserva il Centro studi della Uil, “alle imprese che hanno utilizzato la cassa integrazione senza soluzione di continuità, di arrivare solo ai primi gior.

Dove sono le difficoltà

Per alcune aziende per le quali l’attività non è ancora ripartita come mense scolastiche, servizi connessi al turismo, artigianato dei trasporti, con la prima settimana di ottobre finisce tutto. Lavoratrici e lavoratori senza più Cassa integrazione e aziende senza alcun supporto.
“Non è un problema di finanziamento delle misure visto che si sta spendendo molto meno di quanto messo in campo”, rivela la Uil, “è invece un fatto di serietà e di serietà nei confronti di lavoratrici e lavoratori di settori che ancora oggi faticano a riprendere le attività”.

La richiesta

Il sindacato sollecita il Governo a definire le indicazioni su Cassa integrazione e riforma degli ammortizzatori sociali, in modo che non ci siano ulteriori incertezze.
“Come Sindacato”, rende noto la Uil, “abbiamo chiesto ulteriori 12 settimane per arrivare alla fine dell’anno, si sta valutando di prevederne solo 8. Si sciolga al più presto la questione, le aziende in difficoltà, i loro dipendenti, gli stessi enti erogatori non possono essere lasciati nell’incertezza”.

L’appello

Per il sindacato in questo momento di ripresa bisogna fare squadra in particolare puntando alla massima coesione sociale.
“E nessuno può essere lasciato indietro o dimenticato”, conclude la nota della Uil, “nemmeno nei giorni in cui l’attenzione e l’impegno sono concentrati su altre partite”.

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