PoliEco è un consorzio nazionale che si occupa di come riciclare in modo virtuoso i rifiuti a base di polietilene, ossia di materie plastiche. L’obiettivo è ridurre inquinamento e attuare pratiche di smaltimento legali e antinquinamento. Per la direttrice del consorzio Claudia Salvestrini, la plastica, è uno dei pochi materiali che crea economia circolare. “Investire su di essa oggi sarebbe importante”, spiega. A lei chiediamo come, e quali sviluppi ci saranno nella lotta all’inquinamento al riciclo di materie plastiche.
Dottoressa Claudia Salvestrini, Lei è direttrice di PoliEco, Consorzio nazionale per il riciclaggio dei rifiuti dei beni a base di polietilene, come possono essere ridotti i rifiuti in plastica, vetro e metallo è cio che mette tutti d’accordo ma, sul come, nascono differenze. Dubbi su costi e benefici, con soluzioni che dovranno essere messe a punto nei prossimi mesi. La data limite è il 31 dicembre. Ci sono delle soluzioni?
Ritengo che vada evitata la penalizzazione dei materiali e il pregiudizio rispetto al loro utilizzo, se si vuole davvero inquadrare la questione trovando soluzioni adeguate all’esigenza di prevenire l’inquinamento. Non bisogna mai perdere di vista, ad esempio, che le plastiche in mare non ci finiscono da sole, ma grazie all’azione dell’uomo che evidentemente non attua una virtuosa gestione dei rifiuti. È la Comunità europea a indicarci la riduzione della produzione dei rifiuti, dunque ad orientare verso un cambio culturale che di certo non può avvenire dall’oggi al domani ma che, certamente oggi, può già contare su una sensibilità crescente rispetto al tema. Intanto che si costruisce un nuovo paradigma ambientale, non si commetta però l’errore di ‘assolvere’ materiali alternativi i cui effetti sull’ambiente non sono ancora ben noti a svantaggio di altri che, inseriti in un corretto ciclo di gestione, possono essere invece una risorsa e non un problema. Aggiungo che di certo un nuovo schema ambientale deve passare anche attraverso la progettazione e la realizzazione di manufatti che siano riutilizzabili e facilmente riciclabili.
La plastica è uno dei pochi materiali che crea economia circolare. Investire su di essa oggi sarebbe importante per dar luogo a una serie di materie prime provenienti dal riciclo ed evitare cosi di inquinare ulteriormente.
Secondo la sua grande esperienza quali dovrebbero essere le iniziative su cui investire per avere economia e salubrità che vadano di pari passo?
Nonostante la sua indiscriminata demonizzazione, la plastica rappresenta uno dei materiali che, avviati ad un corretto riciclo, possono essere modello di economia circolare. Ciò che manca al momento è una spinta per incentivare il comparto del riciclo, che registra attualmente una gravissima carenza di impianti scaturita da una politica industriale poco lungimirante e da un sistema viziato che ha trasformato gli imprenditori in traders di rifiuti. L’implementazione degli impianti, già in questa fase, potrebbe offrire molte risposte al problema del fine vita dei rifiuti che spesso trovano strade sbagliate, in Italia e all’estero. Investire in iniziative la cui efficacia è consolidata da anni di esperienza, dovrebbe essere il primo passo per coniugare nel miglior modo possibile il binomio ambiente e salute.
L’idrogeno risulta essere il futuro “carburante”. Pensa che dal riciclo si potrà separare l’emissione di idrogeno e rendere energia utile?
Lascio alla ricerca scientifica, nella quale il Polieco crede fermamente, le risposte più adeguate. Intendo però fare un’osservazione: di certo le nuove tecnologie possono aprire strade alternative, ma sarebbe giusto investire in termini di ricerca soprattutto su soluzioni relative allo smaltimento di materiali non facilmente riciclabili e che oggi finiscono in termovalorizzatori o in discarica. Non c’è da parte nostra alcun pregiudizio rispetto al riciclo chimico, ma non si può pensare di metterlo al primo posto. Come non tutto è riciclabile, così tutto non è termovalorizzabile. Quindi ben venga la ricerca, ma non snobbando il riciclo meccanico.
L’ 8 e 9 Ottobre Polieco sarà impegnata in un convegno di importanza internazionale dove si dibatterà su idee, argomenti, ricerche e risposte sulla tematica riciclo della plastica. Possiamo dare ai lettori maggiori informazioni?
L’edizione del Forum Polieco quest’anno avrà come titolo “Le strade dei rifiuti. Traffici, transiti, transizione” e chiamerà a raccolta esperti del mondo accademico, della magistratura, delle istituzioni, dell’impresa per fare il punto sullo stato attuale della gestione dei rifiuti e su come i percorsi previsti a livello europeo e italiano possano davvero portare ad una vera transizione ecologica. Sarà dato molto risalto al caso del traffico illecito dei rifiuti dall’Italia alla Tunisia, ci sarà un panel sugli ecoreati al quale prenderanno parte magistrati di varie procure e una sessione sarà dedicata proprio alla ricerca scientifica e all’ innovazione. Il Forum sarà anche l’occasione per presentare il lavoro del Polieco attraverso collaborazioni e iniziative al fianco dei produttori dei rifiuti agricoli e gli obiettivi di riciclo che puntualmente raggiungiamo, grazie all’impegno delle nostre imprese associate.