venerdì, 22 Novembre, 2024
Società

Pensioni. Torna ampliata l’Ape sociale. Partiti in ordine sparso

Il menù delle proposte per la riforma della previdenza si arricchisce ogni giorno di proposte. A fare la differenza nei prossimi giorni sarà la Nota di aggiornamento al Documento economico e finanziario (Def) che sarà, secondo le anticipazioni, in dirittura d’arrivo entro il 27 settembre. Toccherà poi al ministro dell’economia e delle Finanze, Daniele Franco, relazionare sui conti dello Stato e verificare che i progetti di riforma hanno le necessarie coperture finanziarie. È noto che il Mef chiederà prudenza perché con l’invecchiamento della popolazione italiana è già previsto un aumento della spesa pensionistica. Senza calcolare che Bruxelles controllerà i costi della riforma.

L’Ape sociale rivista

L’Anticipo di pensione, detta Ape sociale, sarà riformata e ampliata. Da progetto sperimentale a una conferma strutturale per permettere di far fronte alla fine di Quota 100 che uscirà di scena il 31 dicembre.

Il Governo punta ad una convergenza tra i partiti in modo che la riforma sia il più possibile “equilibrata”. Attualmente per poter accedere all’Ape sociale 2021 è necessario attestare la certificazione del diritto entro le finestre temporali. La prossima – stando all’attuale legge – scade il 30 novembre.
Ricordiamo che l’’Ape oggi prevede un accesso a 63 anni. Aver maturato entro il 31 dicembre 2021 almeno 30 anni (o 36 anni di contributi per i lavori gravosi), a seconda della categoria di appartenenza, con un massimo di 2 anni di sconto per le donne; oppure aver cessato l’attività lavorativa; essere privo di una pensione diretta in Italia o all’estero; maturare una pensione di vecchiaia di importo non inferiore a 1,4 volte l’importo della pensione minima dell’Inps (718,20 euro circa).

La nuova Ape

In generale l’Anticipo di pensione sociale è destinata a una quindicina di categorie di lavoratori impegnati in attività considerate usuranti.

Con la riforma l’Ape uscirà dalla fase sperimentale e la platea sarà ampliata in modo significativo. Le indicazioni arriveranno dalla Commissione tecnica incaricata dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando, che dovrà verificare dei modelli inclusivi rispetto alle mansioni dei lavoratori.

I fondi da trovare

Il presidente della commissione tecnica sui lavori gravosi, Cesare Damiano, ha già fatto sapere che ci sono delle risorse risparmiate che possono essere utilizzate. Si tratta di una cifra minima, che dovrà essere ampliata. La copertura dipenderà da più fattori, ad esempio le persone che troveranno conveniente andare in pensione a 63 ma con un assegno di 1500 euro lorde al mese. Tra l’altro così come è oggi l’Ape è un finanziamento che il lavoratore dovrà restituire una volta raggiunta l’età pensionabile, con trattenuta diretta sulla pensione percepita. Oltre all’importo mensile anticipato, al lavoratore spetta la restituzione degli interessi sul finanziamento.

I partiti chiedono di più

Le forze politiche, in particolare quelle della maggioranza di Governo stanno valutando diverse opzioni. Ritengono che l’allargamento dall’Ape sociale potrebbe anche non piacere. Così le ipotesi che tornano di attualità sono la proroga di Quota 100 per un anno; oppure Quota 41 (l’uscita con 41 anni di contribuzione a prescindere dall’età anagrafica), o ancora come chiedono anche i sindacati, delle uscite flessibili anche con 62-63 anni di età e almeno 41 anni di contribuzione.
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