venerdì, 22 Novembre, 2024
Lavoro

Orlando alle parti sociali. Ammortizzatori: protezione per tutti differenze per settori e dimensioni

Estensione della Cigo (Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria) alle imprese ad oggi non coperte, alleggerimento dei requisiti soggettivipotenziamento del sussidio economico per gli ammortizzatori in mancanza di lavoro, potenziamento della Dis-coll e Fondo emergenziale intersettoriale-Fei (per intervenire quale assicurazione residuale in presenza di eventi di particolare gravità definiti da provvedimenti emergenziali), i punti fondamentali della bozza presentata. Diverso l’iter dell’altro ramo della Riforma del lavoro, relativo alle politiche attive, per il quale il ministro ha già fissato un appuntamento con sindacati e imprese al due settembre.

 

Una riforma basata su universalismo differenziato

“Il principio che guida l’azione riformatrice è quello dell’universalismo differenziato. Ciò significa realizzare una adeguata protezione per tutti i lavoratori e, in ogni caso, differenziato secondo le caratteristiche settoriali ma, soprattutto, secondo le dimensioni aziendali”, si legge nella bozza di documento. Obiettivo prioritario è che “non vi siano lavoratori esclusi dal sistema di protezione sociale, sia in costanza di rapporto di lavoro sia in mancanza di occupazione, pur nel quadro di una differenziazione delle tecniche protettive e in grado di cogliere la strutturale elasticità delle dinamiche dei diversi settori produttivi”. Per gli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro, la riforma punta a una estensione della platea dei beneficiari con lo scopo di includere nel sostegno al reddito tutti i lavoratori subordinati, anche con una minima anzianità di lavoro, compresi gli apprendisti e i lavoratori a domicilio. Previsti anche l’incremento del quantum del sostegno, l’introduzione di durate differenziate per dimensione aziendale e l’estensione delle tutele anche ai lavoratori delle imprese di piccole dimensioni (da 1 a 15 dipendenti). Ipotizzato un meccanismo di premialità che prevede una riduzione della contribuzione addizionale per le aziende che non fanno ricorso ai trattamenti di integrazione salariale per un tempo significativo e confermata la gestione esclusiva delle integrazioni salariali da parte dei Fondi bilaterali esistenti.

 

Le reazioni. Perplessità sulle coperture

“Il documento predisposto dal Ministero del lavoro segna certamente un passo in avanti – ha commentato Mauro Lusetti, Presidente dell’Alleanza delle Cooperative – ma lascia irrisolti diversi aspetti importanti, primo tra tutti il tema della contribuzione, sia in termini di quantum che di soggetto contributore”. “Confartigianato condivide le linee guida della Riforma – ha dichiarato il presidente di Confartigianato Marco Granelli -, siamo convinti della necessità di costruire un sistema di protezione sociale più inclusivo ed equo, attento anche alla sostenibilità per le micro e piccole imprese. Restiamo in attesa, però, di indicazioni determinanti sulla contribuzione e di poter quindi valutare l’impatto sul costo del lavoro. Condividiamo, inoltre, l’impegno e l’obiettivo di rafforzare il collegamento tra gli ammortizzatori sociali e le politiche attive del lavoro”. Per Confcommercio, invece, sono necessari chiarimenti ed approfondimenti per arrivare ad una proposta di riforma degli ammortizzatori sociali condivisa che “tenga insieme inclusività delle prestazioni e sostenibilità contributiva”.

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