Ad un mese dall’inizio dell’anno scolastico, che si riaprirà in piena quarta ondata, il Governo ha il dovere di adottare tutte le decisioni necessarie per garantire l’istruzione senza ricorso alla didattica a distanza. Il green pass obbligatorio potrebbe non bastare se non ci saranno interventi sui trasporti, il personale e gli spazi nelle aule scolastiche.
Il peggior fallimento cui potrebbe andare incontro il Governo Draghi sarebbe quello di non poter garantire la didattica in presenza senza alcuna eccezione. Non possiamo permettere che gli studenti subiscano per il terzo anno consecutivo il trauma di un’istruzione dimezzata svolta con metodi che possono essere accettabili per un breve periodo.
Impensabile un terzo anno di Dad
Gli studenti hanno già pagato un prezzo altissimo e i ritardi e le lacune nella loro formazione avranno conseguenze nel tempo che è ancora difficile prevedere.
Per questo la scuola in presenza è una priorità assoluta alla quale Draghi deve dedicare tutte le sue energie in questo mese che ci separa dall’inizio del nuovo anno scolastico.
Il green pass obbligatorio per docenti e personale amministrativo è un passaggio necessario ma non sufficiente.
Le classi sovraffollate sono in forte contrasto con la necessità di mantenere distanze accettabili per evitare la diffusione del virus. Grande impegno il Governo e gli enti locali dovranno dedicare a trovare gli spazi necessari per evitare che le scuole divengano dopo pochi giorni di lezione nuovi focolai di infezione.
Si richiede uno sforzo corale in cui tutti gli spazi disponibili devono essere individuati e messi a disposizione di chi ha il compito della programmazione scolastica.
Massima attenzione ai trasporti
C’è poi il problema dei trasporti. Sappiamo benissimo quanto incida il trasporto pubblico locale nella diffusione del Covid quanto elevate siano le carenze in questo settore in quasi tutte le città. E’ indispensabile che si mobilitino anche i trasporti privati per consentire gli spostamenti degli studenti in sicurezza e garantire a tutti di poter raggiungere le scuole senza discriminazioni di alcun genere.
L’assunzione di 112 mila docenti è un primo segnale. Ora attendiamo un pacchetto di decisioni organico che tenga conto di ciò che avviene a scuola ma anche di quello che avviene prima di arrivare a scuola.
Finora il Governo ha dimostrato concretezza e razionalità nelle misure adottate. Ci auguriamo che questo avvenga anche per la scuola.