Cosa può intraprendere una istituzione prestigiosa come il Comune di Roma per una Confartigianato che nella Capitale ha il suo punto di forza di numeri, valori ed esperienze? Sono domande che la Confartigianato pone ai candidati sindaci, perché, ricorda la Confederazione, le imprese possono mettere a disposizione della città un grande patrimonio di conoscenza, di impegno professionale ed economico. Avviare sinergie produttive per Roma deve essere l’impegno di tutti. Ne parliamo con Andrea Rotondo, presidente Confartigianato Roma
Il tessuto economico-produttivo della Capitale è fortemente caratterizzato dalla presenza di piccole e medie imprese artigianali, che portano con sé un grande patrimonio di conoscenza del territorio e di impegno professionale. Abbiamo, quindi, domandato a Confartigianato quali suggerimenti darebbero al prossimo sindaco romano.
Roma ha subìto negli anni profonde trasformazioni, volte a migliorare i servizi e le opportunità per i consumatori, ma spesso a scapito delle attività artigianali e del folklore di alcune aree, è così?
Lo sviluppo incontrollato della Grande Distribuzione organizzata, legittimato da specifiche norme Regionali e Comunali, avviato a fine Anni ‘90 e la totale assenza di politiche di valorizzazione delle imprese commerciali ed artigianali tradizionali e dei territori urbani, ha avviato un processo che ha fortemente impoverito la qualità dei contesti cittadini, delineando i nuovi quartieri come una enorme distesa di palazzi intervallati da vuoti urbani. I danni per le piccole imprese sono stati resi più evidenti dalla crisi del manifatturiero, dal degrado urbano dovuto allo “sfruttamento del territorio”, dall’espulsione delle imprese artigianale dal centro storico e dal peso della tassazione locale.
Quali sono, quindi, le linee d’intervento che potrebbero rafforzare il sistema delle PMI romane e che Confartigianato Roma vorrebbe discutere con il prossimo sindaco entrante?
Noi abbiamo presentato a tutti i candidati sindaco un documento finalizzato a creare una cornice metodologica e strategica per avviare una collaborazione tra noi e l’Ente locale, declinando azioni e obiettivi. Il primo obiettivo riguarda il rafforzamento dei territori urbani, individuando gli interventi sui Distretti dell’Artigianato, e del Commercio. Il secondo obiettivo identifica gli interventi sul Commercio in Sede Fissa e in Area Pubblica. Il terzo obiettivo verte sugli interventi di Semplificazione Amministrativa, focalizzando l’attenzione sullo Sportello Unico Attività Produttive. L’ultimo obiettivo mira a favorire la competitività intervenendo sulla tassazione locale, in particolare: Imu, Tari e Occupazione Suolo Pubblico (OSP). Ma serve soprattutto normalità e una lotta al degrado.
Il cattivo funzionamento della gestione dei rifiuti a Roma, quindi, incide anche sulle vostre attività oltre sulla vita privata dei cittadini?
Certo. Noi auspichiamo che le problematiche relative al ciclo dei rifiuti, oltre alla manutenzione urbana (strade, verde, decoro), al trasporto pubblico e alla sicurezza dei territori, siano presto definitivamente risolte con interventi strutturali in grado ricondurre alla normalità la gestione dei servizi fondamentali per cittadini e imprese.