mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Lavoro

Draghi vedrà i sindacati. Licenziamenti: blocco solo per settori in forte crisi

Sblocco dei licenziamenti per l’industria manifatturiera ed edilizia con l’eccezione per il tessile e i settori collegati come calzaturiero e moda. Una decisione difficile che innescherà polemiche. La fine del blocco in vigore da oltre 500 giorni era attesa ma l’impatto sarà comunque notevole.

Aiuti selettivi
Le imprese che potranno beneficiare del blocco potranno fruire della cig gratuita.
Gli interventi si reggeranno su opzioni: la prima prevede il blocco dei licenziamenti fino al 31 ottobre per i comparti genericamente legati alla moda, come tessile, calzature, pelletteria. Per loro è prevista la cassa covid. La seconda è la messa a disposizione di 13 settimane di Cigs gratuita, su richiesta, per le ditte in crisi e per quelle che hanno terminato gli ammortizzatori sociali, con il contestuale blocco dei licenziamenti. Ci sono 6 mesi di cig per cessazione per comparto aereo.

Draghi incontra i sindacati
Nelle prossime ore il presidente del Consiglio Mario Draghi incontrerà le parti sociali sul tema dello sblocco dei licenziamenti. La notizia è stata diffusa al termine della cabina di regia. Sarà un chiarimento necessario per evitare l’acuirsi di tensioni che già erano scaturite negli ultimi giorni. In particolare si temono riflessi negativi per i maggiori gruppi industriali che potrebbero innescare licenziamenti di massa.

Tornare al mercato
“Oggi abbiamo deciso di porre fine blocco dei licenziamenti, pur con una serie di eccezioni legate ai settori più in crisi”, conferma il ministro Brunetta. L’obiettivo della decisione è riassunto dallo stesso ministro della Pubblica Amministrazione.
“Denota la nostra volontà di tornare al mercato e alla fisiologia, ma difendendo i settori più in crisi”.

Posizioni distanti
I sindacati nell’ipotizzare il rischio di “bomba sociale”, hanno in più occasioni chiesto il rinvio a fine ottobre del blocco. Sull’altro fronte Confindustria che sollecita il via libera ai tagli spiegando che non ci saranno licenziamenti di massa. Draghi ha optato per una scelta non facile, la proroga resta ma non per tutte le aziende. Resta quel “blocco selettivo” che potrebbe dare una mano a quei settori in assoluta difficoltà.
Le stime per le filiere del tessile, dell’abbigliamento e delle calzature, dicono che un lavoratore su tre è in esubero.

Partiti divisi
La decisione della Cabina di regia è anche frutto di una mediazione politica che vede su posizioni sindacali Pd, 5 Stelle e Leu, mentre per il superamento del blocco si sono dichiarati la Lega, Forza Italia e Italia Viva. La decisione ora passerà all’esame del Consiglio dei ministri previsto per mercoledì. Toccherà a Draghi, come altre volte, mediare.

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