Identità, sovranità, famiglia, confini ed economia reale. Sono i cinque punti che Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia rilancia nel suo tour politico a Bruxelles. Con stoccate a ripetizione contro il Governo.
“Incomprensibile la soddisfazione del premier Draghi per le conclusioni del Consiglio europeo sull’immigrazione”, sottolinea tagliente Giorgia Meloni, “Al rinnovo dell’accordo con la Turchia di Erdogan e allo stanziamento di altri tre miliardi di euro da versare ad Ankara corrisponde, infatti, il nulla totale sul fronte del Mediterraneo centrale”.
DELUSA DA DRAGHI
Critiche anche verso le conclusioni del recente summit G7. “Poche e generiche righe sulla Libia”, sottolinea con disappunto la leader di F.d’I, “nessun impegno concreto per bloccare le partenze, zero azioni risolutive per arginare il flusso incontrollato di immigrati. Risultato: l’Europa abbandona l’Italia al suo destino. Un clamoroso fallimento del nostro Governo che non può essere nascosto sotto il tappeto”.
RUOLO NTERNAZIONALE
Per Giorgia Meloni l’obiettivo è duplice rafforzare il gruppo dei Conservatori europei e da Bruxelles stagliarsi sulla politica italiana come leader che ha credibilità internazionale. Primo risultato è l’aver dato spazio e nuovo ruolo al
gruppo dei Conservatori Riformisti Europei, (Ecr) “è la casa di chi difende identità, sovranità, famiglia, confini ed economia reale. Per questo cresce e continuerà a crescere”, commenta Giorgia Meloni.
NON SOLO SONDAGGI
Da leader capisce che oggi un esponente politico di primo piano non può curarsi solo di avere sondaggi a favore, ma anche deve governare i cambiamenti. Il percorso nel progetto della presidente di Fd’I non può essere solo quello delle strettoie e le contraddizioni della politica italiana, a lei serve un ruolo incisivo a livello di leadership europea.
SI AI CONSERVATORI EUROPEI
Per Giorgia Meloni “Conservatori europei è oggi il partito, il gruppo trait d’union del centrodestra. Credo che possa essere attrattivo tanto per formazioni, com’è il caso di Fidesz, che arrivano dal Ppe; “noi siamo interessati ad allargare l’Ecr”, che ricorda,“è l’unico partito europeo che ha collegamenti con partiti anche al di fuori dei confini Ue, come i Repubblicani americani, il Likud israeliano, i Tories inglesi”.
LEGA IN ECR? SI VEDRA’
Nel disegno di Giorgia c’è un possibile raccordo in casa Ecr con la riottosa Lega. Il partito di Salvini per ora si mostra distante.
Lei prende atto che non ci sono ancora punti di incontro. “ La Lega ha posizioni compatibili con le mie idee, siamo alleati, ma non sta a me decidere”.
MIGRANTI GOVERNO IRRAGIONEVOLE
“Il tema non è la solidarietà”, spiega la Meloni, “la proposta italiana finora è stata irragionevole, perché pretendiamo che nazioni che difendono, come noi, un pezzo di confine dell’Ue e non fanno entrare immigrati clandestini, si redistribuiscano i nostri”.
“A questa posizione italiana”, riferisce la presidente di Fratelli d’Italia, “non si oppongono l’ungherese Orban o il polacco Morawiecki, ma la Germania e la Francia, governi che non sono considerati sovranisti; e anche la Spagna, perché è una proposta irragionevole”.