Parliamo di un colore che ci ha accompagnato a lungo durante la pandemia di Covid-19 .
Il giallo è sinonimo di piccole parentesi di libertà in questa Italia affaticata e divisa in zone, rappresenta sentimenti e sensazioni di spensieratezza, ingenuità ma anche pazzia, insicurezza o idillio.
La psicologia del colore è quella branca che studia l’influenza delle diverse tonalità sull’umore o sull’attenzione verso dettagli e mira al miglioramento della narrazione.
Giallo e simbologia nel cinema
La prima analisi si focalizza non su una scena, bensì sull’abbigliamento di un personaggio. Il film è “Shutter Island” (2010). Già dalla trama sappiamo che si parla di malattia mentale ed allucinazioni, così come il giallo secondo la psicologia del colore tende nelle pellicole a trasmettere questo stato. È la moglie di Edward / Andrew (Leonardo Di Caprio) che durante i 138 minuti appare vestita di giallo, durante le allucinazioni del marito. Giallo era proprio lo stesso vestito del giorno che ha segnato in maniera inesorabile il destino della sua famiglia. Infatti durante uno degli attacchi maniaco depressivi, Dolores (Michelle Williams), ha ucciso i tre figli. È proprio questa la causa che spinge il protagonista ad uno stato di psicosi e conseguente reclusione per aggressività sulla famosa isola.
Rimane iconica la scena in cui Teddy ha la prima allucinazione: ci troviamo all’interno del primo appartamento dove la coppia ha abitato. Lei già indossa quell’abito che si abbina perfettamente con l’ambiente attorno a sottolineare come il tutto sia irreale e malato. I due si abbracciano e hanno un interessante dialogo sulla necessità di Teddy di lasciar andare il ricordo di sua moglie e tutta la sofferenza che prova per la sua perdita.
Un’altro esempio di Giallo
Il secondo film che colleghiamo al colore giallo è “Moonrise Kingdom – una fuga d’amore” (2012). Wes Anderson, regista del film, ha inserito in maniera massiccia il colore in questione, in tutte le scene del film. La storia racconta della dolce fuga romantica tra l’orfano dodicenne Sam Shakusky e Suzy Bishop invece vive con la sua famiglia. I due si sono incontrati l’estate precedente e hanno cominciato a tenersi in contatto con le lettere, innamorandosi e decidendo di incontrarsi l’estate successiva per fuggire di nascosto insieme lungo l’antico sentiero dei Chickchaw, una tribù indiana. Il colore giallo in questo caso ha un forte senso estetico perché rispecchia la flora presente sull’isola, l’aridità e il caldo estivo ed è anche il colore distintivo della divisa degli scout.
Anderson è senz’altro un amante dei colori brillanti, poco saturi e addirittura delle scene monocromatiche, come ricorre in altre sue pellicole. Questo film riesce a donare una sensazione di allegria, spensieratezza ed ingenuità perfettamente adeguati alla narrazione e all’età dei protagonisti pre-adolescenti.