Burocrazia ovunque, anche sui fondi ricevuti per il fermo da Covid. Introiti che vanno resi pubblici, benché i dati siano già in possesso della pubblica amministrazione.
“È ingiustificato e rappresenta un gravoso onere per le imprese l’obbligo di pubblicizzare i contributi pubblici ricevuti”, sottolineano Confartigianato, Cna e Casartigiani in una lettera inviata ai Ministri
dell’Economia, Sviluppo Economico, Lavoro e P.A. per mettere in evidenza i pesanti effetti amministrativi provocati dalla legge annuale sulla concorrenza del 2017.
La norma, infatti, introduce un rigido sistema di regole per assicurare massima evidenza e pubblicità ad ogni forma di provvidenza erogata dalla pubblica amministrazione alle imprese che devono pubblicare con note integrative di bilancio o su siti internet le informazioni su contributi pubblici che però sono già in possesso della P.A.
Le tre associazioni sollecitano il Governo a chiarire che i sostegni ricevuti per l’emergenza epidemiologica siano esclusi dagli obblighi informativi che già insistono sulle pubbliche amministrazioni, vincolate
a render conto di ogni erogazione. “Il Parlamento si è reso conto”, scrivono le Associazioni di categoria, “dell’inutile gravame facendo slittare l’entrata in vigore delle sanzioni ma rimane l’obbligo di pubblicazione per le imprese.
Sarebbe invece necessario eliminare totalmente gli obblighi di pubblicazione di qualsiasi provvidenza erogata alle imprese, tanto più che risultano incompatibili con gli obiettivi di digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni e di interoperabilità delle banche dati previsti nel Piano nazionale di Rinascita”.