Per il 2021 si prevede una crescita dei consumi interni del 3,8%, con l’avvertenza che i rischi di una sovrastima sono oggi inferiori ai rischi di una sottostima della crescita effettiva della spesa sul territorio.
Lo scenario qui tracciato per i consumi regionali e’, quindi, piuttosto prudente. Anche perche’ permangono ancora profonde incognite sui tempi in cui il turismo internazionale potra’ riprendere in modo significativo, data la situazione mondiale, e questo condizionera’ le potenzialita’ di recupero a breve di molti territori.
E’ quanto emerge dal Rapporto dell’Ufficio Studi di Confcommercio. Inoltre, sulla perdita di valore aggiunto dei servizi, come confermato anche dall’Istat, pesano le conseguenze delle restrizioni alla mobilita’ e all’attivita’ economica sia nazionali sia internazionali.
Il rimbalzo dell’anno in corso permettera’ di recuperare solo una frazione esigua di quanto perso nel 2020. Piu’ difficile sara’ il recupero del Mezzogiorno, area nella quale la domanda per consumi e’ stimata crescere del 3,2%. Si ripropone il consueto problema del Sud meno resiliente del resto del Paese, fenomeno gia’ visto nel passato. Piu’ intensa dovrebbe risultare la ripresa nel Centro, con il Lazio la regione piu’ dinamica in assoluto. Caduta nel 2020 e ripresa nel 2021 dovrebbero complessivamente implicare che nella media del biennio scompaiano tra il 4,4% (Abruzzo, la regione migliore nel complesso) e l’11,4% (Veneto, la regione piu’ colpita) dei consumi pro capite regionali.