Angherie, abbandono, ma anche negligenza, truffe finanziarie e maltrattamenti psicologici e fisici, che avvengono soprattutto fra le mura domestiche, a opera di familiari o badanti. Durante i mesi della pandemia gli anziani sono stati ancora più fragili di fronte agli abusi, perché costretti a passare ancora più tempo con i loro aggressori e a dipendere ancora di più dagli altri per le cure quotidiane.
Cosi’, i maltrattamenti sono cresciuti in modo esponenziale: lo segnalano gli esperti della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG) che, in occasione della Giornata Mondiale della consapevolezza del maltrattamento agli anziani, hanno realizzato un Manifesto per prevenire e combattere questo fenomeno.
I geriatri sottolineano che durante la pandemia molti fattori di rischio si sono esacerbati: la precarieta’ economica, gli ambienti domestici sovraffollati, l’accesso limitato a servizi e supporto esterni hanno reso piu’ difficili le condizioni di vita degli anziani a casa mentre nelle Residenze Sanitarie Assistenziali la riduzione del personale a causa di malattia o quarantena, le condizioni di lavoro stressanti e la sospensione delle visite dei familiari hanno acuito l’isolamento dei residenti e aumentato il rischio di abbandono.
“Il fenomeno della violenza sugli over 65 e’ ampiamente sottostimato, ma deve tornare all’attenzione di tutti perche’ con la pandemia e’ ulteriormente aumentato – spiega Francesco Landi, presidente SIGG -. Un’indagine condotta di recente negli Stati Uniti e pubblicata sull’American Journal of Geriatric Psychiatry ha dimostrato che un anziano su cinque ha subito abusi in questi mesi, con un aumento dell’84% delle stime di prevalenza rispetto al periodo pre-pandemico e picchi di incremento che vanno dal +114% delle truffe finanziarie al +237% dei maltrattamenti fisici:
in questi difficili mesi gli anziani, categoria fragile di fronte al coronavirus, sono stati alla merce’ degli abusi perche’ spesso costretti a stare in quarantena più a lungo e per questo ancora più isolati e con minori possibilita’ di chiedere aiuto.
La maggior parte dei maltrattamenti avviene fra le mura domestiche ad opera di persone di fiducia come badanti, vicini di casa, parenti e operatori assistenziali, in due terzi dei casi membri della famiglia come il coniuge o i figli: le difficolta’ innescate dalla pandemia, che hanno colpito reti familiari e sociali gia’ meno ampie e forti rispetto al passato, hanno cosi’ aumentato la probabilita’ degli anziani di essere vittime di abbandono e disattenzioni come denutrizione, disidratazione, scarsa igiene, indumenti indecorosi”.
Per contrastare gli abusi e condividere una nuova coscienza dei diritti e delle responsabilita?, la SIGG propone percio’ un Manifesto per la prevenzione e la consapevolezza dei maltrattamenti sugli anziani. “Il maltrattamento agli anziani si deve e si puo’ prevenire – riprende Anna Castaldo, membro consiglio direttivo SIGG e coordinatore del gruppo di lavoro sul maltrattamento anziani -. In casa e anche nelle residenze assistenziali la persona fragile viene spesso vissuta come un peso e posta nelle condizioni di ‘non disturbare’: i cambiamenti fisici, comportamentali emotivi a volte attribuiti alla progressione di malattia possono essere dovuti ad abusi, negligenze, sfruttamento.
Riconoscere questi casi e i fattori di rischio che possono aumentarne la probabilita’ e’ importante per la prevenzione e il trattamento: ciascuno di noi puo’ fare molto perche’ aumenti la consapevolezza collettiva del problema e per riconoscere casi di abuso, familiari e caregiver possono ridurre il rischio di compiere un abuso informandosi su come chiedere aiuto e supporto.
Ma la prevenzione passa innanzitutto da una riscoperta del valore dell’anziano e dalla consapevolezza che l’invecchiamento e’ una parte del ciclo di vita in cui devono permanere rispetto, dignita’, accesso ad attivita’ educative, culturali, spirituali, economiche; a ogni anziano devono essere date risposte ai bisogni fondamentali di cibo, sicurezza, protezione e accesso alle cure. Senza pero’ dimenticare di fornire sostegno alle famiglie e ai caregiver che si prendono cura delle care persone anziane. Cioe’ una prevenzione multidimensionale, che tenga conto anche delle persone a rischio di compiere un abuso”, conclude Castaldo.