giovedì, 14 Novembre, 2024
500 milioni di Mediterranei

Integrazione e coesione tra i popoli. Crescita delle persone

 

L’INTE/G/RAZIONE DELLA MACROREGIONE MEDITERRANEA

di Miriam Tripaldi

Mosaico di Mnemosine, sec. II. Conservato nel Museo Archeologico Nazionale di Tarragona, Spagna.

 

Nel progetto ampio di cooperazione territoriale, sociale ed economico, la Macroregione Mediterranea rappresenta un crogiolo di culture diverse ma unite da memorie di identica matrice culturale. Sulle due sponde del Mediterraneo, la globalizzazione sta apportando cambiamenti fondamentali e la Macroregione Mediterranea coglie e si fa promotrice di soluzioni indispensabili a tali cambiamenti. Con l’istituzione della sua Macroregione, il Mediterraneo ritorna ad essere quindi al centro dell’Unione Europea perché protagonista di una delle più importanti delle sue strategie.

Le politiche di integrazione di cui la Macroregione Mediterranea si è fatta promotrice si basano sul fondamentale aspetto della integrazione dei popoli e delle forze nel Mediterraneo. In particolare, analizzando dati economici e demografici, per esempio, le politiche promosse dalla Macroregione Mediterranea sono legate al miglioramento delle condizioni di vita attraverso processi di accoglienza ed integrazione. In questo ambito, bisogna considerare anche gli aspetti che pertengono i fenomeni migratori. In questa luce l’acquisizione e la valorizzazione delle competenze dei singoli devono rivolgersi alle identità dei popoli della Macroregione Mediterranea per giungere ad una dialettica fra integrazione delle culture e l’interazione fra le stesse che non escluda nessuno.  Attraverso la cultura, quindi, si può improntare un discorso di equità fra le varie popolazioni che fanno parte della Macroregione Mediterranea. La storia, però, deve servire da modello da rielaborare per un ripensamento profondo e nuovo. La consapevolezza sana e profonda di sé e del proprio vissuto diventa un modello nuovo ma con radici ben salde nel proprio passato. In questo senso la Macroregione si pone come osservatorio della storia ma anche e soprattutto come elemento politicamente cruciale per l’attuazione di azioni che intervengano a favore della promozione ed integrazione delle sue culture.

Quando si parla di Macroregione Mediterranea non si deve tuttavia dimenticare la particolarità delle sue identità culturali legate anche ai bisogni umani e sociali delle popolazioni che ne fanno parte. Il Mediterraneo ha visto il sovrapporsi di moltissime civiltà nel corso dei millenni, eppure le sue culture sono intrinsecamente legate pur rimanendo indipendenti fra loro. È proprio questa molteplicità di contenuti e di identità che costituisce la ricchezza della Macroregione Mediterranea. Ciò che definiamo Macroregione Mediterranea comprende, infatti, un’area su cui per sei millenni si sono verificate conquiste e continui scambi culturali e commerciali. E i confini geografici del Mediterraneo si dissolvono quando si parla di integrazione delle sue culture. Il Mediterraneo, per i nostri scopi, si può dunque definire una realtà spazio-culturale complessa dove i paesi mediterranei che ne fanno parte sono uniti fra loro da un filo spazio-temporale invisibile ma forte.Cultura significa coltivare, e la cultura deve servire per coltivare, per poi applicare, tutto un insieme di pratiche intellettuali acquisite attraverso lo studio e l’esperienza di ciò che ci ha preceduto. Il Mediterraneo ha quindi un ruolo indispensabile per rafforzare e sviluppare un’identità culturale che si ripercuote sulle società che fanno parte della sua Macroregione perché le sue molteplicità sono fondamentali alla sua piena realizzazione. La Macroregione Mediterranea, quindi, attraverso la promozione di progetti e collaborazioni fra i suoi territori e le persone che li abitano, punta proprio sulla creazione di collaborazioni fra diversi popoli e culture affinché nasca una coscienza della realizzazione per il bene comune. Solo ricordando le nostre origini possiamo valorizzarne le differenze nel rispetto delle rispettive diversità.

Link utili:

http://www.euromedi.org/annadoc/07-en.pdf

http://www.issm.cnr.it/progetti/emigrazione/pubblicazioni/153_2010_Noviello.pdf

 

LA COESIONE TRA I POPOLI E LA MERITOCRAZIA COME PRINCIPIO BASE DELLA

MACROREGIONE MEDITERRAEA

di Francesco Neri

Il Mediterraeno e l’Europa

Il Mediterraneo è la vasta zona identificata come “mare in mezzo alle terre” per la sua posizione tra Europa, Asia e Africa. È un mare chiuso, che si collega all’Oceano Atlantico grazie allo stretto di Gilbilterra, al Mar Nero tramite lo stretto dei Dardanelli e al Mar Rosso tramite il canale di Suez. Il Mediterraneo è la zona dove i più grandi popoli si sono sviluppati e sono diventati importanti (Fenici, Greci e popoli dell’Antico Egitto) e hanno diffuso commerci, lingue, cultura, diritto e democrazia. Il Mediterraneo è appartenuto da sempre a popoli diversi con confini molto ampi, con religioni diverse, dove è passata la via della seta, di oli e profumi che hanno favorito notevolmente lo sviluppo del commercio.
La Macroregione è la forma rafforzata di Governo dell’Unione Europea che sviluppa il consenso su temi di interesse comune, tra una realtà di Stati membri che coinvolge realtà extraeuropee ed europee con sinergie ed obiettivi comuni. La costituita Macroregione Mediterraneaè oggi l’opportunità per rendere il Mediterraneo, per la prima volta, una zona di coesione tra i popoli. Diverse culture non devono infatti dividere, ma accrescere la voglia di coesione.
La Macroregione Mediterranea ha creato un modello unico senza discriminazioni. Il benessere per la prima volta può diventare veramente comune perché interessa più territori dove sono migliorate le infrastrutture, lo sviluppo energetico, il turismo con un collegamento diretto tra Europa e Nord-Africa.

Trionfano così la meritocrazia e la giustizia, partendo dalla diseguaglianza di popoli con culture, esperienze, lavori e religioni diversi.
Con la Macroregione Mediterranea si fa frutto dell’esperienza, della manualità, dell’arte, della cultura di ogni popolo.

La Macroregione Mediterranea è anche la risposta, in termini di cooperazione, giustizia e meritocrazia, alla crisi di questi anni (per primo il covid-19, ma anche quella socio-economica) e la sua azione porta a benessere comune, sinergie nuove e rafforzamento delle sinergie attuali.
Infine, si apre un nuovo processo socio-economico multilaterale che mette in stretta relazione, collaborazione e rafforzamento più territori, popoli e anche religioni diverse che trovano enormi benefici da questa nuova Macroregione Mediterranea che ha sia un valore di rafforzamento economico ma anche di stabilità sociale. La Macroregione Mediterranea acquista un forte valore di “innovazione sociale” che risolve problemi di una collettività molto ampia. Di notevole importanza sono le connessioni in sviluppo, secondo la  Strategia, a livello di reti transeuropee per i trasporti, energia e telecomunicazioni che portano a una coesione ancora più forte tra popoli Europei e del Nord-Africa, scambio di tecniche, soluzioni, confronti, nuove innovazioni che nascono solo tra culture diverse e sinergicamente unite dalla Macroregione Mediterranea.

Link utili: https://officinadeisaperi.it/materiali/meritocrazia-luguaglianza-non-e-piu-una-virtu/ (articolo del 18 marzo 2019)

https://mediterranean-macroregion.eu/macroregione-mediterranea-pratiche-e-policies/ (sito https://mediterranean-macroregion.eu/)

 

 

LA MACROREGIONE MEDITERRANEA A SUPPORTO DELLA CRESCITA PERSONALE E
LAVORATIVA DEI CITTADINI

di Ernesto Marino

Il cittadino nel mondo.Fonte dell’immagine: sito unsplash

La Macroregione Mediterranea ha affiancato le istituzioni europee, sviluppando e trasformando le risorse di democrazia e libertà in opportunità per i cittadini mediterranei.

I Paesi mediterranei sono così uniti in un’attività congiunta di un unico mercato circolare e dotati di motore economico che consente di incidere sulla qualità della  vita dei cittadini.

La Macroregione Mediterranea, con il terzo pilastro della Strategia “Personality development and human rights”, ha concretizzato nel Mediterraneo gli obiettivi dell’Agenda 2030, avendo a disposizione otto obiettivi e sotto-obiettivi concernenti la crescita economica, l’aumento della produttività e la creazione di posti di lavoro dignitosi. In particolare, grazie al “Lavoro dignitoso e alla crescita economica”, rilanciato dall’UE con l’ottavo Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (OSS) dell’Agenda 2030, le società europee procedono quindi concretamente per ottenere posti di lavoro di dignitosi e di qualità nell’intero arco dell’età lavorativa delle persone. Attualmente queste sono le maggiori sfide sia per il superamento della prolungata mancanza di opportunità di lavoro che per gli investimenti di questi ultimi anni. Tale mancanza in alcuni casi ha portato ad un’erosione del contratto sociale di base, posto a fondamento delle società democratiche nelle quali è previsto che tutti debbano avere la possibilità di contribuire attivamente al proprio progresso ed a quello della società in cui operano e vivono.

La Macroregione Mediterranea sollecita i Paesi per perseguire costantemente opportunità di lavoro, come previsto negli otto obiettivi, e cerca, tramite il Comitato di Programmazione con gli Stati e le Regioni della stessa, al miglioramento dell’efficienza nell’uso delle risorse a disposizione.

La particolarità della Strategia macroregionale, voluta dall’Unione Europea, è nel porre a cuore pulsante della Macroregione Mediterranea i cittadini dei 24 Paesi membri che la compongono attraverso il modello di democrazia partecipata. È importante inoltre sottolineareche i Paesi che ne fanno parte, pur rimanendo Stati sovrani e indipendenti, nelle decisioni devono mettere in comune una parte della loro “sovranità” in settori di interesse, ritenuti appunto comuni, e nei quali è preferibile, quindi, operare unitamente.

La Macroregione Mediterranea allarga e sviluppa quindi il piano di investimenti che l’Europa ha voluto attraverso la Commissione europea per creare posti di lavoro di qualità e sostenibili in tutta l’area mediterranea, e sponsorizza le norme dell’UE sul coordinamento dei regimi di sicurezza sociale che non sostituiscono i sistemi nazionali ma tutelano i diritti previdenziali dei cittadini negli spostamenti all’interno dell’area mediterranea. La previdenza sociale non è più solo competenza dei singoli Stati membri ma nascono ponti tra i vari sistemi nazionali per i lavoratori che varcano le frontiere. I cittadini sono così tutelati attraverso norme che stabiliscono limiti all’orario di lavoro, il contrasto della discriminazione sul luogo di lavoro con condizioni lavorative più sicure e con garanzia diindennizzi in caso di infortuni sul lavoro. La Macroregione Mediterranea allarga e sviluppa il Pilastro Europeo dei Diritti Sociali, un insieme di 20 principi e diritti fondamentali in ambito sociale, adottati dal Parlamento Europeo, dal Consiglio e dalla Commissione europea. La Macroregione Mediterranea mette così effettivamente al primo posto le tutele lavorative e sociali, per garantire il buon funzionamento dei mercati del lavoro e dei sistemi di protezione sociale. Con la Strategia Mediterranea, Medi Work, il portale mediterraneo della mobilità professionale, mette subito in contatto le persone in cerca d’impiego e le imprese che offrono lavoro.

La Macroregione Mediterranea richiama anche l’imprenditorialità a fare la sua parte con interventi di settore coordinati e modernizzati, con l’applicazione di regimi di previdenza sociale comuni con norme minime: l’Unione Europea eroga e coordina finanziamenti  da investire nelle persone (in settori quali l’assistenza all’infanzia, l’assistenza sanitaria, la formazione, l’accessibilità delle infrastrutture e l’orientamento nella ricerca di un lavoro) e, con la Strategia varata, si estendono le attività a tutte le potenzialità nel Mediterraneo.

La Mission della Macroregione Mediterranea oggi è ritrovarsi tutti insieme per favorire l’inclusione sociale e combattere la povertà, proteggere i diritti delle persone con disabilità, garantire migliori condizioni sul lavoro e contribuire alla crescita della persona nel Mediterraneo.

Link utili: https://asvis.it/rubrica-europa-e-agenda-2030/1339-9262/pilastro-europeo-dei-diritti-sociali-pubblicato-il-piano-dazione

https://op.europa.eu/webpub/com/eu-what-it-is/it/#chapter2_7

 

LA MACROREGIONE MEDITERRANEA E IL RISPETTO DELL’AMBIENTE

di Dario Romani

Il Mediterraneo

 

Il mare non ha confini o barriere. Le correnti portano ovunque quello che viene rilasciato lungo un tratto di costa. Risulta quindi chiaro come soltanto un’impostazione macroregionale nella gestione dei rifiuti e dei depuratori per l’area mediterranea possa essere la soluzione per salvaguardare il nostro mare.

La Macroregione Mediterranea favorisce l’innovazione e lo sviluppo dal momento in cui si devono risolvere problemi diversi in nazioni con differenti culture e tra regioni lontane con livelli di sviluppo molto diversi fra loro. La Macroregione Mediterranea ha puntato sulle iniziative più avanzate nei settori della tecnologia e della difesa dell’ambiente, ed ha avviato progetti innovativi che possono essere esportati per una crescita comune ed una nuova consapevolezza nel rispetto del territorio e dell’ambiente.

Con una equa distribuzione delle risorse tra le aree più ricche e quelle meno avvantaggiate, i piani di sviluppo strategici che riguardano l’ambiente, lo sviluppo del territorio e  le infrastrutture devono essere prodotti a livello macroregionale, per evitare sprechi di risorse e logiche localiste, sempre deleterie per gli interessi delle popolazioni. Infine, la grande sfida che soltanto la Macroregione Mediterranea ha portato avanti è creare una coscienza di popolo tra genti non più unite da astratti confini disegnati sulle carte ma unite da problemi, interessi e esigenze che si sentono comuni, da affrontare e risolvere assieme proprio per il bene comune.

Nel Rapporto Analisi del rischio presentato dal Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (Cmcc) lo scenario delineato sembra sia quello di seguito: temperature che al Sud saliranno costantemente verso i 40 gradi e termometro che non scenderà sotto i 20 gradi, con diversi giorni senza pioggia, riducendo del 40% circa la portata di fiumi e aumentando il rischio d’incendio del 20%. Con la Macroregione Mediterranea è stato messo a punto un modello di sviluppo diverso perché così persistendo i costi sociali saranno elevatissimi e soprattutto ricadranno sulle fasce più deboli della popolazione. Poiché il Mediterraneo è una zona altamente critica, sia per la sua geografia che per la variabilità climatica, è infattiimportante lavorare per accrescere la resilienza dei suoi territori. Questo è un impegno inderogabile in atto della Macroregione Mediterranea, un percorso in realizzazione con la volontà politica di indirizzare il sistema produttivo verso il cambiamento, nella consapevolezza che la tutela della salute, in ragione di una eco-sostenibilità, richiede una non più rinviabile riconversione ecologica. La Macroregione Mediterranea, inoltre, favorisce l’ambiente con lo sviluppo delle vie di comunicazione marittime e tramviarie che inquinano molto meno rispetto a quelle su gomma. La salvaguardia del Mediterraneo è favorita dalla promozione della costruzione di una rete di depuratori costieri sotto un continuo controllo ispettivo internazionale che eviti “bypass” e lo smaltimento illegale dei fanghi prodotti. Un’altra azione importante legata alla salvaguardia dell’ambiente e a quella dei trasporti via mare e su ferro che la Macroregione sta avviando è quella di agire sulla produzione industriale della grande distribuzione, con nuove normative che agiscono all’origine, per la riduzione degli imballaggi e la conversione ai riciclabili e riciclati o completamente biodegradabili. La Macroregione Mediterranea favorisce inoltre la salvaguardia e la tutela dei parchi e delle aree protette, impedendo che vengano usate come discariche di rifiuti illegali o legali come spesso è avvenuto a seguito delle famigerate “emergenze”. Tali “emergenze” sono da evitare assolutamente con la giusta programmazione del territorio macroregionale. La Macroregione Mediterranea sta quindi inducendo i diversi popoli e culture a riformulare, in chiave macroregionale, l’ambiente come una strategia di sviluppo del territorio comune per una sana gestione delle risorse, preferendo quelle rinnovabili e ad impatto zero e riducendo di molto il nostro impatto.

Link utili: https://mediterranean-macroregion.eu

https://www.cmcc.it/

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

67 sensori-termometro per studiare la febbre del Mar Tirreno

Romeo De Angelis

Ispi-Rome Med Dialogue. Meloni: per l’Africa un “piano Mattei”

Emanuela Antonacci

Venti di guerra nel Mediterraneo. Eni: una fine annunciata nel “Mare Nostrum”

Enzo Cartellino

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.