Quale giovamento potrebbe avere lo Stato dall’abbattere la casa, di appena 50 metri quadrati, di una vedova 80enne, senza figli, il cui scomparso marito realizzò l’unità abitativa senza rispettare le dovute distanze dal percorso dell’Autostrada A30 Salerno-Caserta?
La donna, Filomena Vitolo, di Castel san Giorgio, sola, malata di cuore e con una grave patologia agli occhi ci è vista recapitare la comunicazione per l’abbattimento in virtù di sentenza passata in giudicato della Corte di Appello di Salerno.
Il fratello dell’anziana signora, Gaetano è molto preoccupato e spiega la vicenda: “Mio cognato commise l’errore della costruzione in buona fede in quanto in possesso di una concessione edilizia rilasciata dal Comune di Castel San Giorgio. Chiedo a nome di mia sorella, con molta umiltà e confidando nel buon cuore di tutti le parti in causa, di soprassedere al procedimento in quanto Filomena è reduce da un delicato intervento al cuore e di tante altre patologia di cui una molto grave che la sta portando alla cecità, dimostrabile con documentazione medica.
Tale abbattimento sarebbe un atto disumano verso mia sorella; un gesto non degno di una società civile e giusta perché mia sorella, anziana, non è in buone condizioni di salute ed è accompagnata, inoltre, dalla difficile condizione psicologica perché persona sola, anziana e molto malata, terrorizzata di lasciare la propria abitazione per concludere i suoi giorni in qualche anonimo ospizio”.
La signora Vitolo con il volto rigato dalle lacrime e impaurita si chiede: “Perché infierire tanto, visto che la casetta non è di nessun intralcio a progetti presenti di allargamento dell’Autostrada?”. “Appare incompressibile il provvedimento visto che a poche decine di metri da dove abita mia sorella esistono alcuni capannoni industriali e lungo la fascia stradale centinaia di abitazioni quasi a ridosso della suddetta autostrada?” – dice il fratello della signora Filomena.
“Nella certezza che sarà ascoltato questo mio grido di dolore – conclude – mia sorella non chiede altro che di finire i suoi giorni nella propria casa. Poi ci sarà tempo per l’abbattimento”.
L’appello ha generato una mobilitazione anche tra gli addetti all’informazione che hanno cercato di diffondere il più possibile la richiesta.
Cui prodest (A chi giova tutto questo?) – si sarebbe chiesto Cicerone in una delle due arringhe.
Quale vantaggio deriverebbe allo Stato dall’infliggere questa sofferenza alla povera vedova?