Svolta nelle indagini sulla tragedia del Mottarone avvenuta il 23 maggio. Nella notte tra il 25 e il 26 maggio, al termine degli interrogatori svolti dai carabinieri, sono stati fermati Luigi Nerini, titolare dell’impresa che gestisce la funivia del Mottarone, difeso dall’avvocato Pasquale Pantano, il direttore dell’esercizio Enrico Perocchio e il capo servizio, Gabriele Tadini.
Sarebbe confermato, come emerso anche dalle immagini diffuse ieri, che la cabina domenica avrebbe viaggiato con il cosiddetto “forchettone” che inibiva il funzionamento del freno d’emergenza, contando sulla quasi impossibilità che il cavo trainante si spezzasse.
La procuratrice Olimpia Bossi, nella notte, ha riferito che il forchettone ha di fatto consentito l’esercizio dell’impianto, evitando una chiusura prolungata per gli interventi di manutenzione necessari. I carabinieri hanno sequestrato già ieri i filmati di tutte e venti le telecamere di sicurezza dell’impianto, mentre la società Leitner, che ha in carico la manutenzione, non era stata contattata dopo il 3 maggio, giorno dell’ultimo intervento che però non era stato risolutivo.