Il Forum delle associazioni famigliari riflette sul grave decremento demografico alla presenza del Papa e di Draghi. La questione demografica è cruciale per assicurare lo sviluppo economico e sociale
“L’Europa sta diventando il vecchio Continente, non più per la sua gloriosa storia, ma per la sua età avanzata”. A pronunciare queste parole è Papa Bergoglio in apertura degli Stati Generali della Natalità organizzati dal Forum delle associazioni famigliari. L’Italia, da anni con il numero più basso di nascite e dove ogni anno è come se scomparisse una città di oltre duecentomila abitanti, nel 2020 ha toccato il numero più basso di nascite dall’unità nazionale e non solo per il Covid. “Già prima della crisi sanitaria, l’Italia soffriva di un preoccupante e perdurante declino di Natalità – ha ricordato il premier Draghi intervenuto agli Stati generali -. Nell’anno della pandemia si è ulteriormente accentuato”. Nel 2020, infatti, sono nati solo 404.000 bambini, il 30 per cento in meno rispetto a dieci anni fa. Oggi metà degli italiani ha almeno 47 anni, l’età media più alta d’Europa.
Troppe paure e incertezze sul futuro
È evidente che esiste una relazione diretta fra il calo delle nascite e la mancanza di sicurezza economica e stabilità. Per poter programmare una famiglia, i giovani hanno bisogno di un lavoro certo, una casa, un sistema di welfare e servizi per l’infanzia. In Italia siamo molto indietro su tutti questi fronti. Anche la spesa sociale per le famiglie è molto più bassa rispetto ad altri Paesi europei come Francia e Regno Unito.
Le risposte del governo
Da luglio entrerà in vigore la legge che istituisce un assegno, unico e universale, per ogni figlio che nasce e nel PNRR sono diverse le misure a sostegno welfare. Venti miliardi circa, distribuiti tra giovani, donne e famiglie. Come nel caso della clausola generale che incentiva le imprese ad assumere più donne e giovani come condizione per poter partecipare agli investimenti del Piano o l’aiuto ai giovani nell’acquisto della prima casa. Draghi pone la povertà demografica al pari della questione climatica e di quella delle diseguaglianze: “Un’Italia senza figli è un’Italia che non crede e non progetta. È un’Italia destinata lentamente a invecchiare e scomparire”.
Non solo motivi materiali
Papa Francesco invita, però, a riflettere anche su altre cause, più di natura morale: “Penso, con tristezza, alle donne che sul lavoro vengono scoraggiate ad avere figli o devono nascondere la pancia. La società deve vergognarsi, perché una società che non accoglie la vita smette di vivere. I figli sono la speranza che fa rinascere un popolo!”. Abbiamo dimenticato che la vita è prima di tutto un dono, ricorda Bergoglio: “È avvenuto soprattutto nelle società più agiate, più consumiste, in cui c’è più indifferenza e meno solidarietà, più chiusura e meno generosità”. E, senza mezzi termini, rivolgendosi alla classe imprenditoriale, il Papa parla di lavori sufficientemente stabili da offrire ai giovani e non di puro sfruttamento. “Realizzarsi non significa fare soldi e avere successo. Aiutiamoci a non perderci nelle cose della vita, per ritrovare la vita come senso delle cose”.