L’appello del presidente dell’Ungdcec dopo l’audizione in Parlamento del direttore dell’Agenzia delle Entrate
“La mole di informazioni duplicate e di obblighi richiesti ai contribuenti e ai loro consulenti è enorme e spesso inutile. Esempi lampanti sono gli obblighi contenuti nei dichiarativi, dal modello Iva a quello dei redditi; oltre alle complicazioni tecniche, come la documentazione di oneri detraibili o deducibili o la compilazione continua di adempimenti totalmente inutili. È una sovrabbondanza di norme, spesso ridondanti, che implicano complicanze continue. In questo senso ci sembra necessario avviare una profonda opera di semplificazione e sburocratizzazione delle circa 800 leggi, come già auspicato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ruffini”. Lo afferma Matteo De Lise, presidente dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili.
“Un esempio più di tutti mette a nudo l’assurdità di alcuni obblighi, derivanti da norme ben precise. Mi riferisco agli aiuti di Stato, che sono erogati dallo stesso Stato (spesa pubblica), ma per i quali è previsto, comunque, un obbligo “dichiarativo” in capo ai singoli contribuenti”, spiega De Lise. “Non solo: i medesimi contribuenti, per i medesimi aiuti, saranno poi anche obbligati ad indicarli nei loro dichiarativi, pena la decadenza dai benefici”.
Un paradosso, afferma il presidente Ungdcec, secondo cui “lo Stato concede aiuti, il contribuente è obbligato non solo a dichiararli sul proprio sito internet, ma anche in un quadro dichiarativo, affinché il medesimo Stato possa poi assolvere all’invio al Registro dei medesimi aiuti. In altre parole, si addossa un ulteriore obbligo/adempimento al contribuente, nonostante le informazioni necessarie siano già in possesso dello Stato, erogatore dell’aiuto”.
De Lise ricorda, inoltre, che molti di questi aiuti sono concessi dalla stessa Amministrazione Finanziaria, che li rende anche consultabili in sezioni dedicate del cassetto fiscale del contribuente. “Sarebbe, quindi, già capace di comunicare tali aiuti al Rna. È un ulteriore passaggio da mettere a punto perché questo stesso quadro rappresenta un onere importante per i contribuenti e per i propri consulenti. Siamo pronti a offrire la nostra esperienza in questo senso e collaborare con l’Agenzia delle Entrate e le istituzioni i per un fisco più snello e giusto”.