La Macroregione Strategia vincente per la cittadinanza europea
di Emanuela Bambara
Le Macroregioni (ovvero, le Strategie Macroregionali) sono state istituite per un utilizzo efficiente ed efficace delle risorse finanziarie messe a disposizione dall’UE su temi d’interesse comune in determinati territori. Si tratta di “piattaforme organizzative” di Governance trans-nazionale, trans-settoriale e tematica. che procedono nella configurazione operativa di una Unione delle Macroregioni europee piuttosto che di Stati; la “Macroregione”, quale soggetto intermedio, è un Soggetto aperto, in continua evoluzione, per rispondere alle sfide che si presentano.
Non esiste un modello standard di Macroregione: essa va formandosi in modo flessibile e dinamico come struttura aperta, basata sulla logica di una “neutralità” dello spazio geografico, e delle istituzioni e tradizioni culturali e storico-sociali dei territori di riferimento.
In tema di salute e di sicurezza sanitaria, l’emergenza da COVID-19 ha inoltre messo in evidenza l’assoluta necessità di interventi concordati tra Stati, piuttosto che tra Regioni nazionali. La Strategia Macroregionale del Mediterraneo assume, così, un particolare rilievo nella prospettiva di un Piano di Resilienza nazionale e transnazionale con le risorse messe a disposizione con il programma New Generation EU e con il cosiddetto Recovery Fund, oltre al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) per il periodo 2021-2027.
Nel processo di civilizzazione europea, il concetto di civiltà, nella sua complessa accezione, deve prendere il posto del concetto di sviluppo, in senso evolutivo. Il termine “sviluppo” è spesso inteso in un’accezione tecnico-economica, benché associato all’aggettivo “sostenibile”, o pure, “eco-equo-sostenibile”, o anche “umano”. Il termine “sviluppo” ignora però alcune componenti incalcolabili, eppure preziosissime, della “civiltà”, come la solidarietà fraterna, la magnanimità, il dono, il coraggio di affrontare l’imprevisto e creare il nuovo, la felicità dell’essere insieme. Caratteristiche, tutte, della civiltà mediterranea, nella sua storia variegata e complessa di popoli, tradizioni, culture, con tanti incroci.
Con 500 milioni di abitanti, di cui soltanto un terzo sono cittadini dell’Unione Europea, l’area mediterranea costituisce uno spazio aperto e dinamico per progetti di cooperazione e di condivisione per il raggiungimento della comune finalità di migliorare la qualità della vita delle persone, del pianeta, dell’umanità presente e futura. L’unanime scelta dell’Assemblea Macroregionale Mediterranea di avere nominato un’Amministrazione Pubblica italiana, anche per il prestigio in Europa del suo titolare, è il segno di una svolta nel processo di integrazione europea. L’Italia diventa, oggi, capofila della “nuova civilizzazione europea”, per la costruzione di una cittadinanza comune, forte, solida, giusta e pacifica.
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EUSMED e la tutela dei lavoratori
di Ernesto Marino
La tutela dei diritti dei lavoratori, prevista nel Terzo pilastro della Strategia della Macroregione Mediterranea (EUSMED – “Personality Development And Human Rights“), diventa materia di riflessione ed impegno per l’Ufficio Internazionale della stessa Macroregione Mediterranea (UIMM).
Per la politica UE la tutela dei diritti degli esseri umani è da sempre una priorità operativa: il 12 dicembre 2007 la Carta dei diritti fondamentali (CDFUE) sancisce in modo inequivocabile i diritti dei cittadini, proteggendoli e supportandoli, e al suo interno, con il titolo IV, affronta il tema della solidarietà.
L’Unione Europea, ieri come oggi, difende i diritti e le libertà fondamentali dei suoi cittadini, come riportati nel Regolamento UE n. 2019/127 per l’istituzione della “Fondazione europea per le condizioni di vita e di lavoro”. Il tema della solidarietà e della dignità è allineato con la tutela dei lavoratori, con un approccio che rende facilmente comprensibile come sia considerato di fondamentale importanza il connubio tra il rispetto per il lavoratore e il contesto sul lavoro, come priorità assoluta. Il Regolamento cerca infatti di favorire l’incremento dell’occupazione, la qualità dei posti di lavoro e delle condizioni di lavoro, la mobilità e la consultazione dei lavoratori.
L’EUSMED recepisce e fa suo le priorità UE nel proteggere i cittadini e le libertà previste nell’Agenda strategica 2019-2024, e lo estende ai 24 Paesi della Macroregione Mediterranea, promuovendo in partenariato iniziative a tutela dei lavoratori, dei loro diritti e dell’ambiente di lavoro come priorità assoluta.
L’attuale crisi, dovuta alla pandemia di Covid-19, ha colpito indistintamente tutti i Paesi, in Europa e nel Mediterraneo. Come ogni crisi, anche questa ha riservato i suoi colpi più “duri” alla categoria dei lavoratori e tra questi ai migranti che si spostano per lavoro nel Mediterraneo. Per il futuro, in sintonia con il primo articolo del titolo IV sulla solidarietà e tutela dei diritti dei lavoratori previsto nella CDFUE, l’Azione della Strategia EUSMED si attrezza a promozione e a difesa della dignità del lavoratore e dei sui diritti.
Gli interessi dei nostri cittadini per un domani migliore sono al primo posto come obiettivo nell’attività dell’Ufficio Internazionale della Macroregione Mediterranea, dove lo stile operativo UE si manifesta nello stare vicino ad ogni singolo lavoratore del Mediterraneo e a sostegno e a salvaguardia della sua vita e della sua famiglia.
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Se il Mare Nostrum riscopre la sua centralità
di Miriam Tripaldi
Al suo ritorno in patria Ulisse aveva navigato le acque di quel mare che univa i pilastri dell’allora intero mondo conosciuto: l’Europa, l’Africa e l’Asia. Il Mediterraneo garantiva l’unità di identità diverse e ne modellava la storia e la cultura. Con l’età moderna si è assistito però ad una lenta frammentazione concretizzatasi negli ultimi decenni e che oggi si rafforza sempre più. Pur essendo problematiche affrontate in passato, e che sembravano essere ormai superate, negli ultimi anni le stesse sono riaffiorate più forti di prima. Il divario fra Nord e Sud, il razzismo violento verso il diverso, l’indifferenza verso i diritti base dell’uomo sono solo alcune fra le questioni che hanno impedito un vero auspicato sviluppo economico e sociale dell’area mediterranea. Tali problemi hanno reso necessario un intervento decisivo da parte dell’Unione Europea a salvaguardia del Mediterraneo e dei suoi territori. A partire dal 2009, l’Unione Europea ha promosso la costituzione di strategie macroregionali che hanno fin da subito rappresentato una nuova alba per la valorizzazione della coesione dei popoli. Quattro hanno già varato la strategia in tutte le loro funzioni: la Macroregione Baltica, la Macroregione del Danubio, la Macroregione Alpina e la Macroregione Adriatico-Ionica. Nel 2018 è stata formalizzata la costituzione della quinta, la Macroregione Mediterranea, che è in procinto di attuare la sua strategia. Il Difensore Civico Campano, Avv. Giuseppe Fortunato, rappresenta la sua amministrazione pubblica procedente con la sua sede principale a Napoli.
Il 9 febbraio scorso la Commissione Europea ha pubblicato l’Agenda per il Mediterraneo tesa allo sviluppo economico e sociale nei Paesi partner della sponda Sud del Mediterraneo. Con un portafogli di 7 miliardi provenienti dal programma NDICI (Neighbourhood Development and International Cooperation Instrument), l’Agenda è suddivisa in 5 aree di intervento, dallo sviluppo alla transizione digitale; dalla migrazione e mobilità alla pace e sicurezza. Ognuna di queste aree prevede iniziative faro concrete (Flagship) elencate nel Piano economico e d’investimento per i vicini meridionali che potrebbe generare fino a 30 miliardi di investimenti pubblici e privati.
In passato gli interscambi commerciali ed economici hanno consentito il superamento della belligeranza fra i popoli. Oggi, il processo strategico per gli equilibri territoriali e politici che la Macroregione Mediterranea offre può permettere il superamento dello scetticismo derivante dalle diversità culturali e può aiutarli a vincere le difficoltà palesatesi con la pandemia. I viaggi che Ulisse compì oltre tremila anni fa avvennero proprio all’interno delle acque di un mare a lui familiare ma sconosciuto. Con la Macroregione Mediterranea, quello stesso mare è ritornato ad essere il centro di quel mondo che da sempre ha unito le popolazioni che ad esso appartengono.
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INFO
Le cinque Strategie Macroregionali:
- la Macroregione Baltica, varata nel 2009;
- la Macroregione del Danubio, varata nel 2011;
- la Macroregione Adriatica Jonica, varata nel 2014;
- la Macroregione Alpina, varata nel 2016.
- la Macroregione Mediterranea, in fase di approvazione.
In data 9 novembre 2018, l’Assemblea della Macroregione Mediterranea ha nominato all’unanimità l’Avv. Giuseppe Fortunato, Difensore Civico presso la Regione Campania, quale Amministrazione Pubblica procedente. Con Decreto n. 9 del 12 novembre 2018, pubblicato sul BURC n. 89 del 29 novembre 2018, il Difensore Civico campano ha provveduto a riconoscere, secondo la mozione approvata, i necessari organismi operativi e funzionali: i Gruppi d’Azione, composti dai Responsabili e dai Coordinatori; l’Assemblea della Macroregione Mediterranea (il Parlamento Mediterraneo), composta dai Responsabili dei Gruppi d’Azione e che costituisce il massimo organo; il Comitato dei Coordinatori, che garantisce il dialogo sociale continuo e aperto per una Governance condivisa tra soggetti pubblici e privati, categorie associative e imprese.
Le otto aree chiave dell’Azione dell’EUSMED per le Telecomunicazioni nel Mediterraneo
di Dario Romani
- Banda larga su tutto il territorio. Necessità di statuire un termine per connettere adeguatamente strutture e servizi pubblici. I membri mediterranei si impegneranno a sovvenzionare larga parte delle spese necessarie, con prototipi di business indirizzati sia a realtà cittadine che campestri.
- Unico quadro politico abilitante. Non è sufficiente adottare i 10 suggerimenti per il MSP dell’ONU. Una Task Force deve favorire le corrispondenze, domanda ed offerta, tutelando trasparenza e protezione dei dati personali.
- Rapida implementazione delle Telecomunicazioni, tramite un leader dell’integrazione. Ciò darà vita a flussi di dati che analizzati, ottimizzeranno il servizio pubblico.
- Partenariati pubblico-privato fra Governi, organizzazioni e industrie per sviluppare prototipi di business sostenibili.
- Accelerare la creazione di hub-innovazione, sviluppando APP ICT. Per poterle diffondere al meglio, la Macroregione e i Governi devono collaborare concretamente con aziende TIC.
- Promuovere l’istruzione di scienza, tecnologia e logic skills, creando prontezza tecnologica a lungo termine.
- Programmi di formazione ICT con le università, generando prospettive di ricerca e di sviluppo economico-sociale.
- Sfruttare i big data che costituiscono una risorsa per monitorare e valutare investimenti nel settore privato.