La vaccinazione sarà volontaria e la somministrazione del vaccino è riservata ad operatori sanitari in grado di garantire il pieno rispetto delle prescrizioni sanitarie adottate per tale finalità e in possesso di adeguata formazione per la vaccinazione anti Sars-CoV-2/Covid-19 e viene eseguita in locali idonei che rispettino i requisiti minimi.
In alternativa alla modalità della vaccinazione diretta, laddove i datori di lavoro intendano collaborare all’iniziativa di vaccinazione attraverso il ricorso a strutture sanitarie private, possono concludere, anche per il tramite delle Associazioni di categoria di riferimento o nell’ambito della bilateralità, una specifica convenzione con strutture in possesso dei requisiti per la vaccinazione, con oneri a proprio carico, ad esclusione della fornitura dei vaccini.
MODALITÀ ORGANIZZATIVA
Ulteriore possibilità, nel caso in cui i datori di lavoro non siano tenuti alla nomina del medico competente ovvero non possano fare ricorso a strutture sanitarie private, è quella di avvalersi delle strutture sanitarie dell’Inail. In questo caso, trattandosi di iniziativa vaccinale pubblica, gli oneri restano a carico dell’Inail.
Se la vaccinazione viene eseguita in orario di lavoro, il tempo necessario alla medesima è equiparato a tutti gli effetti all’orario di lavoro.
Al momento sono oltre 7.000 realtà imprenditoriali che hanno aderito.
Il protocollo stabilisce che dovrà essere il medico competente a fornire ai lavoratori adeguate informazioni sui vantaggi e sui rischi connessi alla vaccinazione e sulla specifica tipologia di vaccino, assicurando inoltre l’acquisizione del consenso informato del soggetto interessato, il previsto triage preventivo relativo allo stato di salute e la tutela della riservatezza dei dati.
“Con pragmatismo e buon senso le parti sociali hanno condiviso gli aggiornamenti utili a rendere i protocolli del 2020 aggiornati alle modifiche legislative ed amministrative intervenute”, commenta Donatella Prampolini, vicepresidente di Confcommercio con delega “Lavoro e Bilateralità”, “E’ stato condiviso anche un protocollo per la realizzazione dei piani vaccinali nei luoghi di lavoro, coinvolgendo anche associazioni datoriali e le esperienze della bilateralità. Il confronto è stato proficuo e ciò ha consentito che venissero recepite le proposte delle imprese per il miglior funzionamento dei protocolli; ora bisogna fare presto a garantire la reperibilità e la diffusione dei vaccini”.
“Un’intesa importante, in coerenza e nel rispetto delle priorità definite nel piano strategico nazionale di vaccinazione”, racconta il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, “due protocolli che confermano la centralità del valore della protezione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e nel Paese e che con il contributo dell’Inail, dimostrano l’importanza di un lavoro condiviso per combattere e sconfiggere il virus”.
“È un segnale di grande responsabilità”, osserva il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, “la sigla stasera del Protocollo nazionale sulle vaccinazioni nei luoghi di lavoro, così come anche, la revisione ed aggiornamento del Protocollo condiviso del 24 aprile 2020”.
Per il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri “con la firma di questi accordi abbiamo ottenuto un grande risultato: la sicurezza prima di tutto. La pandemia costringe tutti a comportamenti corretti e coerenti. Non sono tollerabili differenziazioni sulla base di aree geografiche e di scelte politiche”.
“È una bella pagina”, afferma il Ministro della Salute, Roberto Speranza, “l’accordo unanime che abbiamo siglato insieme al Ministro Andrea Orlando e a tutti i sindacati e le imprese del nostro Paese. Il protocollo per le vaccinazioni e l’aggiornamento del protocollo per la sicurezza Covid ci aiuteranno a tutelare la salute nei luoghi di lavoro.
Questa battaglia si vince solo tutti assieme”.