Basta rinvii, basta indecisioni, e soprattutto basta scaricare i problemi sulle spalle dei dirigenti scolastici. Più che un appello quello di Giuseppe D’Aprile, segretario nazionale Uil Scuola, è una denuncia contro i tentennamenti, per non dire indifferenza, verso gli insegnati che devono vaccinarsi.
Il problema è il come, quando e il dove, fare le somministrazioni, chi deve convocare gli insegnati che, tra l’altro, dovendo stare in classe o in didattica a distanza, non possono – negli orari stabiliti per i vaccini – presentarsi nei centri di somministrazione. “Ci sono scelte da fare”, sollecita il segretario nazionale Uil Scuola, “mentre, ancora una volta, la responsabilità di misure che attengono all’Amministrazione viene scaricata sui dirigenti scolastici”. Appelli e inviti finora sono caduti nel vuoto, mentre la scuola è costantemente al centro di opposte valutazioni e decisioni. Per il sindacato servono, invece, indicazioni chiare e univoche.
“Spetta al ministero la decisione di chiudere gli istituti, per il periodo strettamente necessario”, propone Giuseppe D’Aprile, “in relazione alla programmazione del piano vaccinale anti-Covid previsto dalle Regioni per il personale in servizio”. Per la scuola, inoltre, le soluzioni esistono, sono state discusse e approvate. “Basta solo la volontà politica, per trovare gli strumenti più rapidi ed efficaci per rispettare il sacrosanto diritto alla salute del personale e degli alunni”, fa presente il sindacato. Il segretario nazionale Uil Scuola, rimarca, inoltre, le difficoltà dei dirigenti scolastici che pure devono definire e organizzare le lezioni e nel contempo tener presente che molti insegnanti sono in quarantena. Sulle vaccinazioni da fare, la Uil insiste.
“Un diritto della persona, che non può essere affidato a gesti isolati”, sottolinea infine il dirigente sindacale, “né ai provvedimenti di dirigenti scolastici che, non riuscendo a garantire il regolare svolgimento delle lezioni, con determinazione e senso di responsabilità verso la comunità educante, in presenza di un cospicuo numero di docenti in quarantena e di una richiesta pressante di vaccinazione del personale, hanno sospeso le attività didattiche”.