Bambini costretti a rimanere a casa, problema nel problema, per le famiglie alle prese con restrizioni e lavoro. Così per dare un aiuto ai genitori torna il Bonus Babysitter confermato fino alla fine del mese di Aprile. La proroga di sostegno posticipata dal 28 Febbraio al 30 Aprile, sarà il nuovo termine per l’erogazione dell’indennizzo per servizi di babysitting tramite l’inserimento nel Libretto Famiglia delle prestazioni di lavoro svolte.
C’è da ricordare un aspetto singolare, relativo ai versamenti Inps passati. Sulle cifre è lo stesso Istituto di previdenza a fare chiarezza: ad usufruire del contributo fino ad ora sono stati soprattutto i nonni: su 556.348 baby sitter, 339.252, circa il 61%, avevano infatti oltre 60 anni. In generale il bonus è stato richiesto da circa 720 mila persone e sono state accettate domande per un importo totale di 664,6 milioni di euro: 10 euro per ora di lavoro, dunque un volume di 66,46 milioni di ore di lavoro, equivalenti a 384 mila lavoratori full-time all’interno di un unico mese. Per l’anno in corso, invece, l’Istituto di previdenza sociale ha comunicato tramite la circolare del 5 marzo 2021, in modo tale da permettere l’accesso al contributo per le richiesta ancora in fase di valutazione.
La proroga posticipa quella il termine del 28 febbraio, entro il quale l’Inps ha raccolto le domande di tutti i contributi, indipendentemente dal periodo di riferimento e dal provvedimento.
La nuova scadenza riguarda sia l’incentivo previsto dal decreto Cura Italia dal 5 marzo al 31 agosto 2020, sia quello nel decreto Ristori bis, destinato alla zona rossa. Tuttavia, c’è da precisare la proposta vale per i genitori che hanno richiesto e ottenuto l’accesso ai bonus di entrambi i provvedimenti: dal 5 marzo al 31 agosto per il primo e dal 9 novembre al 3 dicembre, per il Ristori Bis.
Presentata l’istanza sul Libretto di Famiglia, tramite la stessa piattaforma si può ricevere il contributo entro 15 giorni dalla comunicazione di accettazione da parte dall’Inps. Il bonus può variare fino a un massimo di 1.200 euro o di 2.000 euro a seconda della categoria di appartenenza del lavoratore.
Le categorie aventi diritto al bonus sono state i dipendenti del settore privato, iscritti in via esclusiva alla Gestione Separata, gli autonomi iscritti all’Inps e gli autonomi iscritti alle casse professionali. La cifra è riferita sopratutto alle professioni più coinvolte nell’emergenza sanitaria come medici, infermieri, tecnici di laboratorio biomedici, tecnici di radiologia medica, operatori sociosanitari e ancora personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico.