Vittorio Bosio è stato confermato presidente nazionale del Centro Sportivo Italiano. La guida dell’associazione per il quadriennio olimpico 2021-2024 gli è stata ratificata dall’Assemblea nazionale elettiva del CSI, tenutasi attraverso il voto online dei delegati. Bosio, 69 anni – al secondo mandato da presidente dopo l’elezione del 2016 – ha raccolto 11.454 voti dai 221 delegati rappresentanti del 96,93% delle società sportive affiliate al CSI.
Rinnovato in gran parte l’organo di Governo associativo, il Consiglio nazionale del CSI, composto da 32 membri, votati per circoscrizione geografica (16 del Nord, 8 del Centro, 8 del Sud Italia). Bosio prosegue così il lavoro intrapreso in questi ultimi anni, raccogliendo il consenso della base associativa ed affidandosi alla speranza dopo la tremenda tempesta del Covid. «Su tutto prevale la fiducia nella bellezza del nostro lavoro, la certezza che in noi, grazie a Dio, c’è energia a sufficienza per riprendere a curare i giovani che ci sono affidati». Nuovi sentieri quelli intravisti dal numero uno ciessino nella sua relazione sul tema assembleare “Generare Futuro”. «Siamo chiamati non solo ad essere il risultato del passato, ma soprattutto a diventare causa del futuro, alimentando la capacità di leggere il presente. Occorre immaginare nuovi modi e formule di proporre attività sportiva con valenza educativa e formativa. Inventando nuovi giochi, trasformando tornei e campionati, promuovendo discipline mai viste prima».
Passaggio chiave quello sulla resilienza trasformativa.
«Gli sportivi sono mediamente più resilienti – ha spiegato Bosio nel suo intervento – si farà fatica a tornare ad essere quelli di prima, ma torneremo ad organizzare attività trasformati, guardando avanti senza rimpianti. Nessun altro ente ha messo in campo 2,5 milioni di euro per innovare il movimento sportivo, per far crescere l’impiantistica sportiva a tutela delle società sportive”. Dopo la meditazione dell’assistente ecclesiastico nazionale, don Alessio Albertini, il saluto del presidente della CEI, Cardinale Gualtiero Bassetti e del presidente del CONI, Giovanni Malagò.