Mai come in questi giorni il cuore di ogni uomo invoca quell’insostenibile leggerezza della vita, dove il terrorismo psicologico e la tristezza cedano il passo al ritmo della bellezza e della solarità. All’orizzonte una “Pasqua” che invoca un passaggio che oggi più che mai richiede uno spartito dove si canti ciò che di armonioso sta racchiuso in ogni cuore. Solo tu poi ridare un ritmo di gioia alla quotidianità che si snoda inesorabilmente dinnanzi alle ore del giorno. Pensieri tristi, eventi non sempre belli galoppano tra i rimorsi di coscienza e rattristano occhi e volto. La pandemia, e non solo, cerca di farla da padrona: no, non po’ andare proprio cosi. Ricordo ancora una esortazione di una studentessa che all’amica che piangeva disse “Nulla ti può ferire se tu non gli dai il potere di farlo”. Sta a ognuno di noi ritrovarsi a riordinare quanto possiede nel labirinto del vivere: modo di essere, di pensare, di agire, di esprimersi, di dare a chi sta vicino. Oggi più che mai è urgente rimettere armonia e bellezza nella vita: si, danzare con la certezza che non siamo soli, che in questa avventura siamo accompagnati da un “credo” che sta in ogni angolo della nostra anima e nell’intimo dell’essere ciò che da’ un senso al vivere . Una vita che si trascina è un infermo che non perdona. Ritorniamo alla danza della solarità, dei pensieri belli, delle azioni credibili dove chi sta vicino a ognuno di noi trovi un motivo in più per riconciliarsi con se stesso e con il mondo. Una danza di semplicità che trova un senso nella solidarietà e nell’amore che fa stare bene. Una danza che fa vibrare il cuore perché nessuno si senta solo e abbandonato. Una danza di giubilo e di mani che si incrociano in un girotondo di fraternità di unità nella diversità. Solo così la vita avrà un senso senza ricorrere a stereotipi che non sanno di nulla ma solo di frasi effimere e titoli da scopiazzare. No, diamo vita a una danza di fede dove il tutto si immerge nell’ora della gioia per cantare una vita che è solo un dono da vivere in armonia.

