MILANO (ITALPRESS) – Claudio Descalzi, Ad di Eni, ha presentato oggi alla comunità finanziaria il Piano Strategico dell'azienda per il 2021-2024. "Eni rimane fortemente impegnata a ricoprire un ruolo chiave nella sostenibilità e nell'innovazione, promuovendo lo sviluppo sociale ed economico in tutte le sue attività. Oggi compiamo un ulteriore passo avanti nella nostra trasformazione e ci impegniamo a raggiungere la totale decarbonizzazione di tutti i nostri prodotti e processi entro il 2050. Il nostro piano è concreto, dettagliato, economicamente sostenibile e tecnologicamente realizzabile", ha sottolineato l'Ad. Lo scorso anno, Eni ha annunciato l'obiettivo sulle emissioni scope 1, 2 e 3 basato su una rigorosa metodologia per la misurazione omnicomprensiva delle emissioni di gas serra, che include tutte le attività e i prodotti commercializzati da Eni, e finalizzato al raggiungimento della riduzione dell'80% di emissioni assolute al 2050. Quest'anno Eni ha migliorato questo obiettivo, impegnandosi a raggiungere la completa neutralità carbonica al 2050. La totale decarbonizzazione dei prodotti e delle operazioni di Eni sarà conseguita attraverso le tecnologie esistenti. Bio-raffinerie: raddoppio della capacità produttiva a circa 2 milioni di tonnellate entro il 2024, e aumento di 5 volte entro il 2050; Economia circolare: incremento dell'uso di biogas, scarti e riciclo di prodotti finali; Efficienza e digitalizzazione nelle operazioni e nei servizi ai clienti; Rinnovabili: aumento della capacità a 4GW nel 2024, 15GW al 2030 e 60GW al 2050, pienamente integrata con i clienti Eni; Idrogeno blu e verde per alimentare le bio-raffinerie Eni e altre attività industriali altamente energivore; Carbon capture naturale o artificiale per assorbire le emissioni residue; Iniziative REDD+: compensazione di oltre 6 milioni di tonnellate/anno di CO2 entro il 2024 e oltre 40 milioni al 2050; Progetti di CCS: capacità totale di stoccaggio di CO2 di circa 7 milioni di tonnellate/anno al 2030 e 50 milioni al 2050. Il gas, che a lungo termine rappresenterà oltre il 90% della produzione di Eni, costituirà un importante sostegno alle fonti intermittenti nell'ambito della transizione energetica. La produzione crescerà a una media di circa 4% all'anno nell'arco del piano, principalmente in maniera organica. Per il 2021, un anno di transizione prima della piena ripresa dal Covid-19, la produzione si conferma a circa 1,7 milioni di barili di olio equivalente/giorno (boed). Durante il quadriennio, saranno completati 14 grandi progetti, che rappresenteranno oltre il 70% della nuova produzione. Questi progetti sono localizzati in Angola, Indonesia, Messico, Mozambico, Norvegia ed Emirati Arabi Uniti. In termini di futuro portafoglio produttivo, nel 2024 il 55% circa delle riserve P1 saranno a gas, rispetto al 50% attuale. Il free cash flow nell'Upstream supererà 18 miliardi, e ipotizzando uno scenario costante a 50 dollari/bbl, ammonterà a circa 14 miliardi, superando di due volte il fabbisogno dell'azienda legato alla politica di remunerazione. I volumi dei contratti stipulati di LNG supereranno i 14 milioni di tonnellate/anno entro il 2024, una crescita del 45% rispetto ai livelli del 2020. Questa crescita sarà guidata da nuovi progetti in Indonesia, Nigeria, Angola, Mozambico ed Egitto, dove è stato completato l'avvio dell'impianto LNG di Damietta in cui si sta ultimando il carico del primo cargo. La riduzione dell'impronta carbonica verso l'azzeramento delle emissioni si otterrà con il contributo delle iniziative di Forestry e CCS. Progetti REDD+ per preservare foreste primarie e secondarie in Africa, Asia meridionale e America Latina, allo scopo di compensare oltre 6 milioni di tonnellate/anno di CO2 entro il 2024 e oltre 40 milioni di tonnellate/anno entro il 2050; Sinergie tra CCS e Upstream con l'obiettivo di creare poli di stoccaggio per la decarbonizzazione delle attività industriali di Eni, quali centrali elettriche e raffinerie, e impianti di società terze. Grazie allo sviluppo del portafoglio di progetti CCS, entro il 2030 Eni prevede di raggiungere 7 milioni di tonnellate/anno di stoccaggio totale di CO2. Le bio-raffinerie saranno palm oil free entro il 2023, con un apporto crescente di materia prima proveniente da rifiuti e scarti che copriranno circa l'80% del totale nel 2024 rispetto al 20% attuale. (ITALPRESS). ads/com 19-Feb-21 15:47