VENEZIA – “Soffermarsi in questa giornata per riflettere sugli orrori del passato è il miglior modo per apprendere il vero insegnamento della storia. Onorare chi trovò una morte orrenda nelle foibe o fu costretto a lasciare la sua terra spinto dalla violenza e dall’odio etnico, infatti, non è e non deve essere un atto politico ma l’espressione di una memoria e una coscienza condivisa che impone il rifiuto e la condanna di qualsiasi sistema che si organizza sulla persecuzione a danno della libera e civile convivenza”.
Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto, in occasione della giornata commemorativa, rivolge il pensiero alle vittime dei tragici eccidi che si verificarono nelle zone lungo il confine orientale a conclusione della seconda guerra mondiale, e a coloro che scelsero la via dell’esilio da Venezia Giulia, Istria e Dalmazia. “Come già nella Giornata della Memoria abbiamo ricordato l’Olocausto – prosegue il Governatore – la data di oggi ci impone di fermarci a riflettere nel ricordare i connazionali martiri degli eccidi nelle terre orientali e l’esodo di interi centri. Mantenere la memoria di fronte a simili orrori della storia è l’unica arma per neutralizzare tentazioni di minimizzare, negare o rileggere la vera portata di quegli eventi”. “Invio il mio pensiero ai sopravvissuti all’Esodo ancora in vita, tanti dei quali risiedono nel nostro Veneto, terra che condivide con le loro provincie di origine antichi legami storici, di lingua e di attaccamento secolare a Venezia – conclude il presidente Zaia -. Nella nostra regione hanno trovato una casa all’indomani della tragedia; qui troveranno per sempre fratellanza, rispetto e comprensione per la loro vicenda storica, così drammaticamente sofferta”.