Il 1° febbraio 2021 ha segnato il ritorno ai giorni bui per il governo militare del Myanmar. Le preoccupazioni abbondano su come il colpo di stato destabilizzi qualsiasi progresso nella costruzione di principi democratici, ma anche su come congelerà i numerosi investimenti esteri e la liberalizzazione economica che era stata intrapresa. La possibilità di sanzioni da parte delle nazioni occidentali cresce di giorno in giorno, il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha invitato i generali del Myanmar a rinunciare al potere, mentre i leader dell’UE hanno condannato il colpo di stato militare e la detenzione dei leader della Lega Nazionale per la Democrazia. Al contrario, il vice Primo Ministro thailandese Prawit Wongsuwon ha definito la presa di potere militare nel vicino Myanmar “un loro affare interno”.
Bloomberg ha riferito che la giapponese Kirin Holdings Co ha detto che terminerà la sua partnership sulla birra con Myanma Economic Holdings Public Co, il principale braccio commerciale dell’esercito birmano, poiché il colpo di stato è “contro i nostri standard e la nostra politica sui diritti umani”. Il colosso automobilistico giapponese Suzuki ha anche temporaneamente interrotto le attività nei suoi due stabilimenti in Myanmar, che hanno prodotto 13.300 veicoli nel 2019, quasi tutti venduti nel paese, come riferiscono alcune fonti di stampa locale. Amata Corporation, società di sviluppo industriale thailandese con una presenza in Myanmar, ha dichiarato che interrompe a tempo indefinito il suo investimento da 140 milioni di baht a Yangon fino a quando non verranno indette nuove elezioni nel paese. La Federation of Thai Industries (FTI) sta monitorando quotidianamente la situazione in Myanmar, dichiarando che le aziende devono prepararsi alle incertezze economiche a seguito delle reazioni della comunità internazionale alla presa di potere. Se gli Stati Uniti e i paesi Europei impongono sanzioni economiche ciò dovrà essere monitorato e anche il rapporto tra il regime militare e la Cina deve essere esaminato. “Se verranno imposte sanzioni, l’economia e gli investimenti stranieri in Myanmar saranno colpiti, anche se il regime ha promesso di tenere nuove elezioni entro un anno”.
Secondo il Bangkok Post, la Cina potrebbe anche svolgere un ruolo crescente nell’aiutare il Myanmar attraverso la sua Belt and Road Initiative (BRI) se il Myanmar dovesse affrontare pressioni economiche. Ci sono fino a 150 società thailandesi che investono in Myanmar, tra questi c’è Thonburi Healthcare Group (THG), che ha formato una joint venture con aziende locali per gestire due ospedali a Rangon e Mandalay. Tuttavia, con il conflitto politico, la società deve valutare attentamente se ritardare il suo progetto di espansione dell’ospedale a Yangon, previsto per la fine dell’anno. Il giorno dopo che l’esercito birmano aveva organizzato il colpo di stato, il gruppo norvegese delle telecomunicazioni Telenor ha rilasciato una dichiarazione in cui esprime preoccupazione per la situazione. Telenor ha affermato che il ministero dei Trasporti e delle Comunicazioni del Myanmar ha ordinato a tutti gli operatori di telefonia mobile, gateway internazionali e fornitori di servizi Internet in Myanmar di bloccare l’accesso a Facebook. Rispondendo alla richiesta, la società ha dichiarato di non ritenere che fosse basata su “necessità e proporzionalità, in conformità con il diritto internazionale dei diritti umani”.
Tuttavia, la società ha deciso di rispettare l’ordine. Somsak Pejthaveeporndej, amministratore delegato di VST ECS (Thailandia), un importante distributore IT che ha un ufficio di rappresentanza in Myanmar da sette anni, ha affermato che il colpo di stato ha inizialmente interrotto le spedizioni aeree, ma ora sono riprese normalmente. Tuttavia, qualsiasi azione degli Stati Uniti avrebbe un effetto importante, in particolare mettendo il regime su una lista nera o un embargo commerciale.