mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Società

Etichette bio. 94% in più di vendite per cibi e bevande con slogan anti virus e salutistici 

Etichette, brand e la voglia di stare sempre bene e magari ringiovanire. Sono questi i persuasori più o meno occulti che spingono milioni di persone a consumare cibi e bevande con scritte rassicuranti per il proprio benessere. Un sentimento non proprio razionale che prende spunto dai timori di contagi e malattia che la pandemia porta con sé.

Così nonostante la crisi volano le vendite di cibi e bevande che riportano in etichetta slogan salutistici per il rafforzamento delle difese immunitarie, con balzi che vanno dal +94% per latte e panna fresca al +48% per le bevande non gassate fino al 28,6% per prodotti da forno e cereali. Un vortice di etichette che promettono quasi tutto, che riescono a convincere degli effetti straordinari e salutari.

I prodotti con i claim salutistici in etichetta registrano aumenti delle vendite molto più rilevanti rispetto ai quelli analoghi senza slogan con differenze clamorose come ad esempio nel caso dello yogurt normale che registra un aumento delle vendite di appena lo 0,8% rispetto al +6,8% rilevato nel caso di presenza dello slogan o dei prodotti dietetici che registrano un calo del 3,5% a fronte dell’aumento del 15,1% rilevato da quelli che evidenziano sulla confezione un ruolo positivo nel rafforzamento del sistema immunitario.

La svolta salutista degli italiani è confermata da un aumento medio dell’11% dei consumi nel 2020 dei prodotti simbolo della dieta mediterranea come olio extravergine d’oliva, frutta e verdura fino alla pasta, secondo l’analisi Coldiretti su dati Ismea relativi ai primi sei mesi del 2020. Indagini e riflessioni sullo stile salutista sono state coordinate dalla Coldiretti con uno studio sull’impatto dell’emergenza Covid sulle scelte di acquisto in base dei dati dell’Osservatorio sui consumi.

A guidare la classifica della spesa mediterranea è la pasta con un incremento degli acquisti del 12,5%, trainata anche dal boom fatto registrare da penne e spaghetti certificate fatte con grano 100%.

Al secondo posto la verdura con una crescita del 12,2%, seguita dalla frutta con un +11,1% e dall’olio extravergine d’oliva dove i consumi aumentano del 9,5%. “Un trend che rivela come il maggior tempo trascorso in cucina per effetto delle misure restrittive, dai lockdown allo smart working, sia stato anche orientato”, osserva la Coldiretti, “alla preparazione di piatti con ingredienti salutistici accompagnato dal ritorno di antichi riti, come quello delle conserve fai da te, dove ad essere protagonisti sono spesso i prodotti simbolo della Dieta Mediterranea come verdura, frutta e olio”.

Con la nuova sensibilità degli italiani verso i cibi più salutari volano anche gli acquisti diretti dal contadino in crescita del 26%. Un balzo che rivela una svolta green nei consumi per effetto della tendenza delle persone a compensare il maggiore tempo trascorso in casa con un’alimentazione più sana. La spesa media nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica è così passata nel 2020 da 27 euro a 34 euro, arrivando a rappresentare oltre un terzo della spesa alimentare totale tra coloro che frequentano i farmers market.

A spingere la spesa dall’agricoltore è soprattutto la possibilità di trovare prodotti stagionali, a km zero e di qualità, ma anche perché per l’enogastronomia l’84% degli italiani preferisce fare acquisti di persona direttamente dal produttore poiché ciò garantisce maggiore attenzione nella selezione e anche un servizio di consulenza personale. Una opportunità  resa possibile dal fatto che l’Italia è l’unico Paese al mondo che può contare sulla rete organizzata di Campagna Amica che mette a disposizione delle famiglie circa 1200 mercati contadini a livello nazionale sia all’aperto che al chiuso con una varietà di prodotti che vanno dalla frutta alla verdura di stagione, dal pesce alla carne, dall’olio al vino, dal pane alla pizza, dai formaggi fino ai fiori.

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