sabato, 23 Novembre, 2024
Salute

Covid 19, studio italiano sulle lesioni della pelle anticipatori dei contagi. Marzano: sei fenotipi cutanei da tenere d’occhio

Sei manifestazioni cutanee che possono essere una insorgenza del Coronavirus associato a diversi stadi della malattia. Alterazioni che sono state studiate e che portano al contagio Covid-19. La ricerca tutta italiano, è stata condotta con il supporto della Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDeMaST) e pubblicato sul Journal of the American Academy of Dermatology. Nel mirino le alterazioni cutanee che all’inizio non destano preoccupazione ma che sono preciso campanelli di allarme.

“Fin dall’inizio della pandemia Covid-19”, fa presente la Professoressa Ketty Peris, Presidente SIDeMaST e Direttrice dell’Uoc di Dermatologia del Policlinico Gemelli di Roma, “si è attivata portando avanti diversi studi scientifici focalizzati su malattie cutanee ed infezione Sars-CoV-2 e svolgendo numerose attività di supporto per i pazienti affetti da malattie della pelle. Lo studio coordinato dal Professor Marzano è particolarmente interessante perché conferma che la cute può essere spia di una infezione da Sars-CoV-2. Per questo motivo, è fondamentale controllare ancora di più la nostra pelle, perché potrebbe metterci in guardia ed avvisarci preventivamente su quello che accade nel nostro organismo, dandoci la possibilità di muoverci in anticipo e aiutarci a fare una diagnosi precoce della malattia ed anche evitare possibili ulteriori contagi”.
A coordinare lo studio nazionale, è stato – con una particolarità – Angelo Valerio Marzano, Professore Ordinario di Dermatologia e Direttore della Scuola di Specializzazione in Dermatologia e Venereologia dell’Università degli Studi di Milano. Marzano è stato anche il primo paziente ad essere ricoverato per Coronavirus il 22 febbraio 2020 a Milano, subito dopo il paziente 1 di Codogno. Le indagini sono state condotte nella prima fase della pandemia, nel mese di marzo 2020.

 I 6 fenotipi cutanei individuati e che possono essere correlati al Covid-19 sono:

1) un quadro clinico simile all’orticaria,
2) un’eruzione morbilliforme sia agli arti che al tronco;
3) una reazione cutanea tipo varicella;
4) presenza di lesioni tipo geloni;
5) livedo reticularis, simile ad ecchimosi da trauma;
6) vasculite, con un colorito rosso vinoso e possibile formazione di ulcere sugli arti inferiori.

I parametri presi in considerazione includevano sesso, età al momento dell’insorgenza della malattia, presenza o assenza di comorbidità, manifestazioni cutanee, presenza o assenza di lesioni mucose, durata delle manifestazioni cutanee.

Queste le percentuali dei fenotipi cutanei individuati: orticarioide 13.2%, eritematosa o morbilliforme 27.4%, simile a varicella 16.2%, geloni 25.4%, ecchimosi 3.6 %, vasculite 10.7%:

“La durata media delle manifestazioni cutanee osservata”, afferma Marzano, “è stata di 12 giorni; quella dei geloni era di 22 giorni. Inoltre, abbiamo rilevato che i geloni erano il sintomo prevalente tra i giovani ed erano associati ad una manifestazione quasi sempre asintomatica del virus, mentre tutti gli altri fenotipi erano collegati ad una forma più o meno severa. A questo proposito, due importanti lavori condotti precedentemente a livello internazionale avevano dato come assunto il fatto che le lesioni della pelle più gravi fossero correlate ad una forma più grave di Coronavirus, stabilendo quindi una proporzione diretta tra sintomi cutanei aggressivi e gravità del Covid. Una corrispondenza che invece, in base ai nostri studi, non esiste: non c’è alcuna correlazione diretta tra la gravità della manifestazione cutanea e quella della malattia da Sars-CoV-2. Piuttosto, una correlazione esiste tra aumento dell’età e aumento della gravità della malattia”.

“Il nostro lavoro comunque non si esaurisce qui”, conclude Marzano, “vogliamo infatti studiare i meccanismi attraverso i quali il virus produce le lesioni cutanee una volta che si è introdotto nell’organismo attraverso l’apparato respiratorio”.

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