“Per la prima volta il Lazio diventa zona arancione. Questa ulteriore stretta provocherà per i piccoli artigiani e commercianti del Lazio, già in difficoltà per le precedenti restrizioni, una situazione che per alcune categorie diventa sempre più disperata. Ristoratori e baristi già stremati vedranno con le nuove restrizioni i loro incassi ridursi ancora di più al lumicino, si stima un ulteriore calo del 40%, e si troveranno a far fronte ad una crisi ancora più nera di quella che stavano già affrontando, per non parlare di altri settori, come ad esempio quello del wedding e degli eventi che vedono già compromessa irrimediabilmente la stagione 2021 e che difficilmente potranno reggere botta ancora a lungo”. Così in una nota Confartigianato Lazio.
“Siamo fortemente preoccupati per la situazione e non chiediamo solo ristori concreti, in quanto in molti ed in particolare i più piccoli e deboli non potranno usufruire dei 51 milioni di euro stanziati dalla Regione poiché non soggetti ad IRAP, ma – continua la nota – soluzioni legislative che permettano a queste categorie di poter lavorare in quanto hanno dimostrato di saper rispettare le regole e garantire la massima sicurezza ai loro clienti. Mentre vedevamo mezzi pubblici traboccanti di persone (con una ulteriore occasione persa in quanto si sarebbe potuto dare lavoro ai bus turistici, altro importante settore) i nostri ristoratori e baristi investivano migliaia di euro per adeguarsi invano alle nuove normative sanitarie. Il nostro appello – conclude Confartigianato Lazio – è che si faccia qualcosa prima che sia troppo tardi e prima che numerosi piccoli imprenditori si vedano costretti ad abbassare definitivamente la saracinesca lasciando a casa tante madri e padri di famiglia”.