A questa seria crisi politica non dovevamo arrivarci. Tale crisi rappresenta l’epilogo strisciante, tormentoso, consumato in questi mesi di operosità governativa convulsa quasi esclusivamente su provvedimenti pandemici ma non costruttiva ed inclusiva fra le varie componenti politiche su progetti importanti per lo sviluppo futuro della nostra Italia. La motivazione di Italia Viva che ha parlamentarizzato la crisi e l’ha portata fino in fondo e diviso il Governo, il grande tema del Next generation eu Recovery fund. Che a dir loro langue nelle sue declinazioni per capoversi ancora tutti da scrivere. Se ciò è vero, dallo scrivere il Titolo di un progetto allo svolgimento dello stesso cioè dal “faremo” al “cosi sarà fatto” certamente il passo è grande. E’ il concetto che anche una buona idea non lo sarà se poi non verrà concretizzata. E qui si parla di Progetti che devono ridare stabilità di struttura e progresso per i prossimi 50-70 anni alla nostra Nazione. E gli Italiani, dalle preoccupazioni quotidiane di non sapere come progettare il futuro, cominciano sempre più a voler chiedere spiegazioni chiare ad un Governo che delle contraddizioni etiche ne ha. ll senatore Renzi diceva che “con un gesto di coraggio e di dignità se perdo il Referendum non solo mi dimetto ma smetto di fare politica”. Il segretario PD, presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti al Congresso nazionale del PD a Roma del 3 Febbraio del 2019 ripeteva più volte nel suo discorso all’Assemblea” non intendo favorire nessuna alleanza con il M5S. Li ho sconfitti due volte e non governo con loro”. Il ministro Di Maio, all’epoca del governo M5S-Lega, aveva ripetutamente detto ”Io con il partito di Bibiano non voglio averci nulla a che fare.Con il partito che in Emilia Romagna toglieva alle famiglie i bambini con l’elettroshock per venderseli, io non voglio averci nulla a che fare”. Il Premier Conte aveva più volte ripetuto che “ io non ho la prospettiva di lavorare per una nuova esperienza di governo. La mia esperienza di Governo termina con questa (ovvero il primo governo M5S-Lega)”.Il seguito di queste dichiarazioni per i fatti avvenuti sono sotto gli occhi di tutti. Il tutto nel contrario di tutto. Gli italiani chiederanno prima o dopo una resa dei conti perchè la visione politica degli Italiani è sempre più distante dalla visione politica dei nostri politici. Citando Adam Smith da la Ricchezza delle nazioni,1776 (“L’uomo ha un amore naturale della società.. [Egli ]avverte anche che i suo i propri interessi sono collegati alla prospettiva della società, e che la felicità, forse la stessa conservazione della sua esistenza ,dipende dalla conservazione di quella. Perciò, da ogni punto di vista, aborrisce qualsiasi cosa che possa tendere a distruggere la società”) dobbiamo estrapolare che la distruzione della felicità del vivere umano (la sua propria e quella della società) non è nel DNA di nessuna persona normale di questa Terra. Inoltre citando un discorso di Margareth Thatcher fatto alla House of Commons, Ottobre 1980 ( “..quando lo Stato diventa troppo potente la gente sente di contare sempre di meno. Lo stato prosciuga la società, non solo della sua ricchezza ma della sua iniziativa, energia e volontà di migliorare e di innovare, cosi come di preservare il meglio. Il nostro obiettivo è di far si che la gente senta di contare sempre di più..”) dobbiamo dedurre che uno Stato sempre più accentratore di decisioni non negoziate con giusti interlocutori della società civile mina fortemente un patto coeso di crescita per il bene pubblico. La continua risposta del Governo italiano alla pandemia fatta di continui DPCM sta consumando sempre più la sintesi delle citazioni precedenti ovvero la perdita della felicità del vivere (Adam Smith) ed il coinvolgimento attivo della persona nella vita sociale (M.Thatcher).Allora bisognerà stare attenti a che la rottura fra correnti politiche e formazioni di governi legati ad una logica di sopravvivenza politica individuale e partitica non inneschi quella rottura di un patto sociale tra Governo e Società civile. Perché qui i guai sarebbero davvero grossi. La pandemia ne è il detonatore ma la crisi economica oggi fa più paura del Virus. E da un punto di vista di unità nazionale la frammentazione degli interessi dei partiti si accompagnerà sempre più alla divisione su provvedimenti che ogni Regione avrà in sua ragione da contestare al Governo per scelte che non riterrà adeguate al suo territorio. Una deregulation senza limiti. E’ il momento ,se ancora in tempo , di trovare una sintesi di ripartenza. Girando gli occhi al passato, ripercorrendo a ritroso come in un film i grandi personaggi della nostra politica italiana mi sono soffermato sul lascito umano,storico, politico di Alcide De Gasperi ed ho provato ad immaginarlo qui oggi per fare sintesi di questo momento di difficoltà nazionale. Avrebbe posto immediatamente un problema di weberiana osservanza “Etica della Responsabilità” per come Lui intendesse mettere a disposizione del bene comune la sua passione la politica. In politica come nella vita ogni attimo nuovo del tempo cambia le interlocuzioni dell’agire nella diversità degli eventi che scrivono le diverse epoche della storia. Cosi i bisogni delle genti, unitamente alle diverse alleanze politiche o minacce del nostro Pianeta o a guerre di potere nel tempo fra vari Stati diversificate tra petrolio o banche dati, parimenti tra inquinamento terrestre e green economy.Tutte sfide del nostro tempo ma che oggi sembrano aver perso un denominatore comune ovvero il baricentro su cui tutte queste argomentazioni devono poggiare per non perdere l’orientamento della persona, del suo amor proprio e ritrovare in questo magnetismo l’anima sempre pura di conservazione del suoa gire ovvero: la costante adesione etica ad un sistema di valori civili derivati da una fede interiore, quelli degasperiani di libertà,di solidarietà,di uguaglianza ,di dignità della persona umana ( principi evangelici per noi cattolici ma universali) uniti ad una esigenza di totale autonomia ed indipendenza dalle valutazioni politiche. Una moneta forte aperta ad una ricerca culturale continua liberale senza pregiudizi, collaborativa nell’ascolto di valori e culture diverse capaci però di costruire una visione reale ,strategica ed etica. Forse De Gasperi oggi chiederebbe ai nostri politici una Visione sul nostro futuro che sia leggibile nella analisi concreta dei problemi , con una chiara definizione degli obiettivi ma prospettica di un mondo reale che si sviluppi sempre su una centralità umana interiore, che abbia a cuore la cura dell’uomo nei suoi bisogni primari per renderlo felice, per renderlo attore protagonista per la costruzione di mondo bello che lo appartenga. Quindi la Persona al centro. Le Istituzioni avrebbero la funzione di garantire al territorio la difesa e la promozione delle sue autonomie mentre il partito (movimento di opinione) quale raccordo costante per promuovere le evoluzioni delle coscienze popolari da integrare nelle Istituzioni. Oggi siamo sempre più vittime delle Partitocrazie. Il rischio concreto è la divisione sempre più possibile fra Istituzioni, che hanno fino ad oggi garantito ad ogni cittadino libertà ,salute scuola, indipendenza economica e crescita della coscienza civile e Partitocrazie che sotto le vesti, oggi della pandemia o altro allarme sociale domani, cancellino quanto dal 1946 ad oggi sia stato fatto per la tutela della nostra libertà democratica, del libero pensiero ed una sana crescita di coscienza civile.
Auguri Italia.