mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Sanità

Aumenti economici a medici e veterinari. Niente a infermieri, ostetriche e Oss che insorgono con rabbia e sarcasmo

A leggere le felicitazioni della Federazione Veterinari e Medici ci sarebbe da rallegrarsi per i corposi aumenti economici e, i riconoscimenti affettuosi, tributati dalla Federazione (FVM) al ministro della salute Roberto Speranza. A scorrere, invece, i commenti del popolo degli esclusi, di chi non è medico o veterinario, le parole sono tutte improntate a “vergogna”, “governo ipocrita”, “agli infermieri solo abbracci da Mulino Bianco”, con chi si ferma nella scrittura per evitare il peggio, almeno a parole, “dico solo vergogna e non continuo”. Sono le considerazioni, per citarne alcune, contro il Governo, che tuttavia meritano di essere approfondite.

Cosa è accaduto di cosi grave? Di cui non si è parlato, ma ha suscitato tanta indignazione tra il popolo degli infermieri, ostetriche, operatori socio sanitario? Una cosa semplice: medici e veterinari hanno fatto il botto nelle buste paghe, mentre tutto gli altri no, sono rimasti esclusi dai benefici economici.

Andiamo con ordine e vediamo cosa è accaduto. La legge di Bilancio approvata a fine dicembre 2020 aumentava del 27% l’indennità di esclusività di rapporto di medici, veterinari e sanitari. “Il Governo, grazie all’impegno convinto del Ministro della Salute Roberto Speranza”, sottolinea con riconoscenza la FVM, “ha fatto un primo importante passo verso la rivalutazione del personale del Sistema sanitario nazionale, finanziando l’aumento dell’Indennità di esclusività di rapporto dei dirigenti medici, veterinari e sanitari, con 500 milioni di Euro (Legge n. 178/2020art. 1 comma 407)”. Insomma una bella cifra, anche se secondo gli auspici dovrebbe essere una prima misura, intendendo che anche altri settori avrebbero avuto un aumento, ma per ora quello a medici e veterinari è l’unico.

“Una grande operazione di ristoro per coloro che hanno affrontato in prima linea la Pandemia”, sottolinea la Federazione. In effetti c’è da esultare perché l’importanza degli aumenti, è evidente se si considera che l’ultimo contratto, arrivato a dicembre 2019 dopo 10 anni di attesa, ne aveva distribuiti 490.

Inoltre, la Federazione veterinari e medici ricorda come gli aumenti portano la novità positiva che si tratta di soldi che rimarranno in busta paga. Il beneficio economico, infatti, ha un particolare rilevo ed è stato apprezzato perché non si tratta di un aumento “una tantum” ma è stata incrementata una indennità che è pensionabile e concorre all’incremento della “liquidazione” che, altra bella notizia per i dirigenti medici, dal 2020, è entrata a far parte della massa salariale di medici e veterinari. Una condizione che determina l’inserimento nel valore complessivo degli stipendi, i quali dovranno essere rivalutati anche per la parte appena erogata secondo le percentuali stabilite dal Governo e dalle Regioni al rinnovo del Contratto nazionale 2019-2021. Così con adesione e sensibilità la FVM ringrazia, ricordando che le loro richieste, rendendone merito al ministro Speranza, sono “state ascoltate”. Si potrebbe dire bene, quel che finisce bene.

Ma sarebbe solo una parte della storia, l’altra invece, quella che riguarda gli esclusi è tutt’altro che rosea. Gli infermieri che pure avevano avuto riconoscimenti calorosi, invece, non hanno ottenuto nulla sul piano concreto. Così i commenti non sono affatto teneri, il popolo della sanità scrive: “Infermieri, come bestie da soma”, “Idem le ostetriche”. Mentre gli Operatori socio sanitari, osservano con sarcasmo: “Per gli Oss è rimasto qualcosa o non è avanzato nulla?”, “Alla vergogna non c’è mai fine”. Così al ministro Speranza che pure é esponente di un partito di sinistra come “Liberi e Uguali”, non rimarrà che prendersi gli attestati di stima e merito dai dirigenti medici e, critiche con l’aggiunta di sarcasmi, dai lavoratori non apicali della sanità.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Fnomceo presenta manifesto per un nuovo Ssn

Gianmarco Catone

Fondi per la sanità. Alle Regioni 500 milioni da spendere per fine dicembre per ridurre le lista d’attesa, dare incentivi e fare assunzioni di personale sanitario

Maurizio Piccinino

Contratto sanità, infermieri contro le proposte di aumento. Nursing Up: cifre troppo basse e decurtate

Chiara Catone

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.