venerdì, 15 Novembre, 2024
Economia

Pesca. Appello di Alleanza Cooperative: servono aiuti al settore. No all’Ue che chiede la riduzione delle attività

Dire no ai divieti che l’Unione europea vuole imporre ai pescatori. Mentre per il comparto in crisi si sollecitano fondi a sostegno di marinerie e armatori. Proposte e polemiche arrivano da l’Alleanza delle Cooperative Italiane Pesca che chiede al Governo ed in particolare alla ministra delle Politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova di: “sostenere il comparto nel prossimo Consiglio dei Ministri europei dell’Agricoltura e pesca, bloccando qualsiasi iniziativa della Commissione europea che tenda a ridurre l’attività di pesca nel Mediterraneo occidentale ed in Adriatico”, propone l’Alleanza che chiede inoltre al Governo di “sostenere le proposte del Parlamento a favore di misure di sostegno e rafforzamento della filiera ittica nazionale nella Legge di bilancio 2021 attualmente in fase di discussione; di prevedere un piano industriale per la filiera ittica da sostenere e valorizzare con le risorse del Recovery fund”.

Con una punta di orgoglio le marinerie rivendicano il fatto di non aver fatto mancare il proprio impegno e appoggio al Paese in un momento di difficoltà.

“Le cooperative della pesca e dell’acquacoltura”, si ricorda nell’appello, “hanno dimostrato di rappresentare, soprattutto nel periodo di lockdown, un nodo cruciale per l’approvvigionamento del Paese ed il sostentamento della popolazione, garantendo prodotto nazionale sulle tavole degli italiani. Le cooperative della filiera ittica rappresentano inoltre un importante presidio per le economie dei territori in cui operano”. Per l’Alleanza Cooperative la crisi rende necessarie alcune misure di sostegno al settore. “Sono quanto mai necessarie ed improcrastinabili misure che nel breve periodo mirino al sostegno e nel medio-lungo periodo al riposizionamento della filiera, eppure”, sollecita la nota che evidenzia come sono nati i contrari con l’Europa.

“La Commissione europea imperterrita perpetua un atteggiamento di pregiudiziale riduzione dello sforzo di pesca che si aggira tra il 10% e il 30%”, ricorda l’Alleanza, “la pesca a strascico nel Mediterraneo occidentale mettendo a rischio 14mila giornate di lavoro, dirette, senza contare l’impatto sulle attività connesse a valle e nei settori che traggono giovamento dalle attività di pesca; la Commissione europea”, osserva ancora Alleanza Cooperative, “per voce dello stesso commissario Sinkevičius, sembra inoltre intenzionata a portare avanti analoga politica di riduzione anche in Adriatico per la pesca demersale e dei piccoli pelagici;
il Piano nazionale di ripresa e resilienza allo stato attuale sembra ignorare l’esistenza dei comparti della pesca e dell’acquacoltura”.

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