Effetto chiusure. Dolci natalizi, gli italiani li preparano a casa. Crescono le vendite di prodotti alimentari per famiglia e crollano quelli di qualità diretti alla ristorazione.
Con l’entrata di tutte le regioni in zona rossa per le feste, oltre la metà delle famiglie italiane prepara in casa i dolci tipici del Natale, per sfruttare il maggior tempo da trascorrere tra le mura domestiche e garantirsi a tavola prodotti genuini delle tradizione. È quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixe’ diffusa in occasione della sfilata dei dolci del Natale con iniziative nei mercati di Campagna Amica in tutta Italia, a partire da quello del Circo Massimo a Roma, aperti per dare consigli preziosi su come confezionare le specialità più dolci, con le ricette realizzate dai cuochi contadini ma anche per consentire agli ultimi ritardatari di fare acquisti last minute di prodotti agroalimentari da mettere sotto l’albero o portare a tavola.
“La necessità di passare il tempo fra le mura domestiche a causa delle misure anti Covid ha spinto al ritorno della cucina casalinga fai da te con”, sottolinea la Coldiretti, “la riscoperta di ricette e dolci della tradizione. La preparazione dei piatti tradizionali delle feste è”, continua la Coldiretti, “così un’attività tornata ad essere gratificante per uomini e donne a anche come antidoto alle tensioni e allo stress provocate dalla pandemia”. Un aiuto in tale direzione è venuto dagli agrichef, i cuochi contadini di Terranostra Campagna Amica, che hanno creato una serie di tutorial e corsi on line su www.campagnamica.it dove vengono spiegati trucchi e segreti della tradizione contadina.
“Con l’Italia in zona rossa per le feste di fine anno e la chiusura dei ristoranti”, calcola la Coldiretti, “si registra un aumento record della spesa con gli acquisti alimentari domestici che fanno segnare un aumento record del 7% nel 2020 per un valore di 11,5 miliardi di euro di spesa in più rispetto allo scorso anno, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base delle stime Ismea per l’intero anno”. “In particolare crescita boom per le uova”, continua la Coldiretti, “che segnano un +16,1% mentre gli acquisti di farina sono cresciuti del 41% per effetto della tendenza degli italiani a sbizzarrirsi preparando pasta, torte, pizze e biscotti. Volano anche frutta e verdura con aumenti rispettivamente dell’9,1% e 8,4% ma anche le carni fresche (+9,54), con pollo e maiale tra i più gettonati, rispetto a gennaio-settembre 2019. Bene anche l’olio extravergine d’oliva che”, elenca la Coldiretti, “fa registrare un aumento del 7,1%, il latte (+5,1%), la pasta (+9,2%) e il riso (+10,2%), secondo una proiezione annuale sulla base dei dati relativi ai primi nove mesi. E volano anche gli acquisti familiari di di spumanti con un balzo del 12,1% a dimostrazione della volontà degli italiani di voler comunque festeggiare in casa”. Questi i dati di crescita ma c’è poi l’altra faccia della medaglia, ossia la crisi di settori produttivi che generano utili e occupazione.
“A livello generale l’aumento della spesa alimentare nelle case”, spiega la Coldiretti, “non è bastato però a compensare all’interno delle filiere produttive il crollo dei consumi alimentari fuori casa in bar, ristoranti e pizzerie dove la spesa registra nel 2020 un drammatico calo per un valore di 41 miliardi di euro, per effetto delle città svuotate da turisti e lavoratori. Una drastica riduzione dell’attività che”, conclude la Coldiretti, “pesa sulla vendita complessiva di molti prodotti agroalimentari, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco”.