domenica, 17 Novembre, 2024
Politica

L’assoluzione della Raggi e la fortuna di Sileri

 Deve far piacere a tutti aver appreso della assoluzione anche in appello della sindaca Raggi. Non è infatti una opzione da democratico desiderare che un avversario politico venga messo da parte per ragioni giudiziarie o peggio di salute. Questa assoluzione però cambia le carte in mano a quelli che, sia del PD che dei 5 stelle, contavano sulla condanna per imbastire una strategia per le elezioni amministrative di Roma ritenendo che anche a livello locale bisognasse ripetere lo schema di alleanze messe in atto per il governo del Paese. Ora risulta pressoché impossibile al Movimento 5 Stelle negare la possibilità di un secondo mandato alla avvocatessa Raggi e al PD di accordarsi per appoggiare questa candidatura; e questo non tanto per i giudizi negativi del Nazareno sulla sindaca considerando che le due forze politiche hanno trovato il modo di accordarsi per il governo nazionale dopo essersele dette di cotte e di crude, quanto per la effettiva debolezza di questa candidatura. A questa situazione si ricollega la fortuna di Sileri. Bisogna premettere che anche gli antichi romani che mostravano in ogni azione intelligenza, determinazione, forza e cultura nel campo della strategia militare, della ingegneria, della costruzione del diritto e della conduzione della politica estera, innalzarono un tempio alla fortuna. Come dire che senza fortuna non si va da nessuna parte anche se bisogna sapersela guadagnare. E Sileri è un uomo fortunato. Conoscendolo sin da ragazzo posso testimoniare che è intelligente, furbo e determinato. Dove sta allora la sua fortuna? Ha saputo scegliersi maestri che gli hanno consentito di diventare un docente universitario di prim’ordine, ma qui è intervenuta la fortuna che come si usa dire, essendosi chiusa una porta gli ha aperto un portone. Se non avesse subito delle disavventure o per meglio dire dei torti durante la sua carriera accademica e non avesse reagito a questa situazione anche attraverso il ricorso a rubriche televisive molto seguite non avrebbe avuto la candidatura al Senato in un collegio uninominale perché la politica non era un suo obiettivo. Trascinato dall’onda del successo elettorale dei 5 stelle, sia pure con un minimo scarto di voti è risultato eletto.  Alla prima elezione, come già accaduto per Marino, è stato subito eletto Presidente della Commissione Sanità del Senato perché, data la sua specifica preparazione professionale, non aveva rivali all’interno del Movimento. Se a Salvini il caldo di agosto e i troppi mojto bevuti non avessero dato alla testa il governo giallo-verde sarebbe ancora in piedi e lui sarebbe rimasto al suo posto come Presidente di Commissione. Divenuto vice ministro al Ministero della Salute scoppia la pandemia e lui unico medico tra le personalità politiche del Ministero viene continuamente invitato come ospite su tutte le reti televisive.  Nelle discussioni fa emergere la sua capacità dialettica e la sua simpatia   e diventa un fustigatore di tutte le inefficienze. Infatti non è il ministro e non gli si possono attribuire responsabilità che non ha. Le responsabilità magari le ha Arcuri che è il commissario di tutto, Miotto che è il coordinatore dei trecento esperti, i virologi e gli infettivologi che si scontrano nei talk show dicendo tutto e il contrario di tutto. In caso di condanna della Raggi non ci sarebbe stato un candidato migliore di lui per una alleanza 5 stelle PD. Infatti è romano, notissimo, apprezzato e simpatico, inoltre essendo un tecnico piuttosto che un politico organico al movimento, il PD e le altre forze di sinistra lo avrebbero potuto votare senza remore. Che collegamento c’è allora tra la fortuna di Sileri e l’assoluzione della Raggi? Se la sindaca fosse stata condannata il senatore Sileri non avrebbe potuto esimersi da una richiesta di candidatura come non poté fare Legnini pur sapendo di andare incontro ad una sconfitta quasi certa nelle regionali abruzzesi.  Il Vice Ministro in caso di candidatura avrebbe dovuto dimettersi non potendo affrontare le elezioni amministrative da membro del governo. Contro un candidato come Bertolaso, se la destra lo candidasse eventualmente con una lista civica, ugualmente ben noto, ma dotato di esperienze, capacità e preparazioni amministrative che un medico non può avere, la sconfitta sarebbe quasi sicura e per quanto rimpasti o nuovi governi sono possibili e posizioni di governo ancora migliori sono conquistabili, bisogna rendersi conto che la fortuna è spietata e la sua ruota gira senza rispetto per nessuno. Ormai è prevedibile che la Raggi avrà la sua candidatura bis e le forze di sinistra presenteranno un loro candidato augurandosi una convergenza al secondo turno se un buon candidato della destra, e attualmente Bertolaso sembra il migliore, non vincesse al primo turno. Se il confronto elettorale sarà abbastanza equilibrato questa federazione in fieri delle forze democratico cristiane potrebbero fare il loro esordio in questa importante competizione con la speranza di far muovere con il proprio contributo l’ago della bilancia

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