mercoledì, 18 Dicembre, 2024
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Nuovi lavoretti in era Covid: il “codista” che fa la fila al posto nostro

Per capire in cosa consiste la vera ricchezza oggi basta organizzare una capatina a New York in questo periodo pre-natalizio. Ma, contrariamente a quanto possa immaginarsi, non bisogna andare a Wall Street per scovare la fatidica pentola colma di monete d’oro posta ai piedi dell’arcobaleno, pronta per essere trovata da chi ne sia degno, così come sarebbe perfettamente inutile spingersi sino a Washington, davanti ai cancelli della Federal Reserve.

Dove si trova, dunque, la sorgente della prosperità (oltre che dentro ognuno di noi, come molti autori sono soliti sottolineare)? In questo momento storico, dove tutto sembra avere un prezzo – amicizie, giustizia, diritti e rispetto – l’esempio di quanto accade in queste settimane nella Grande Mela è molto indicativo di un nuovo principio spirituale legato al nostro vivere: c’è qualcosa che vale molto di più del denaro.

Incredibile ma vero, la voglia di trascorrere le feste insieme al parentato sta spingendo molti ricconi americani a “comprare” tempo, ovvero quello da dedicare a tenere le lunghissime file che in questi giorni stanno affollando i centri medici per i tamponi Covid.

Per le strade, decine e decine di disperati e senza tetto offrono l’unica cosa che hanno in abbondanza – appunto il loro tempo – a chi questo non ne ha (o non vuole averne). E così, per una cifra che oscilla tra i 30 e gli 80 dollari (all’ora), è possibile “comprare” dei “momenti” spedendo a fare la fila una persona diversa da noi, più delle volte neo disoccupati o clochard.  

Il “codista”, quindi, si candida ufficialmente a diventare il lavoro del futuro, a supporto di quanti conducono una vita frenetica e iperattiva. Per questo si sono moltiplicate le file fuori gli ospedali della città americana, tutte persone per nulla ansiose di affrontare il trauma dello stecchino nel naso: al momento opportuno cedono volentieri il proprio posto al loro datore di lavoro, e il gioco è fatto.

Complice anche il giorno del Ringraziamento lo scorso 26 novembre, si sono moltiplicate le richieste di “codisti” presso i centri sanitari; nonostante le raccomandazioni del governo statunitense di evitare gli assembramenti, infatti, i newyorkesi non hanno voluto per nulla rinunciare ai luculliani pranzi in famiglia e, per farlo, hanno pensato bene di sottoporsi al tampone preventivo. Oltre al costo dell’esame, però, i più ricchi hanno aggiunto una piccola somma in più, liberandosi dell’inutile tempo perso in una logorante (e fredda) attesa nel serpentone degli astanti assistiti.

Fioccano gli annunci di individui disposti ad affrontare ore e ore in fila su “TaskRabbit”, la piattaforma che si occupa di far incontrare quanti cercano lavoratori per impieghi occasionali con persone disposte ad offrire le proprie prestazioni. C’è chi naturalmente è già salito sulle barricate accusando i paperoni di sfruttare la disperazione di tanta povera gente. Ma tant’è: se fra qualche giorno qualcuno potrà riabbracciare i propri cari sarà grazie a chi – dietro pagamento – avrà trascorso parecchio tempo in fila, ottenendo per questo del vile denaro, utile però a vivere con meno mestizia la Santa notte che, altrimenti, sarebbe rimasto solo un pio desiderio. 

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