Il momento delicato che stiamo vivendo ci ha dimostrato quanto fare sistema sia indispensabile per la sopravvivenza di ciascun settore. Il mondo della cultura in questi mesi ha realizzato uno straordinario lavoro di raccordo; si è avvertita come necessaria la strada di un dialogo continuo tra gli stakeholders e le istituzioni, tanto da arrivare all’adozione di importanti misure condivise.
Un dialogo, come ha orgogliosamente sostenuto Dario Franceschini, Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, che è bene far diventare metodo di lavoro.
Così, il 16 novembre scorso è nato il tavolo permanente per lo spettacolo e il cinema, indispensabile per l’ascolto di realtà duramente colpite dalla pandemia.
Il 25 novembre, in modalità virtuale, si è svolto il primo tavolo di ascolto della filiera culturale con la partecipazione della Viceministra per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, Marina Sereni, e del sottosegretario Manlio Di Stefano.
Presenti le associazioni di settore AIE (Associazione Italiana Editori), ANICA (Associazione Industrie Cinematografiche, Audiovisive e Multimediali), APA (Associazione Produttori Audiovisivi), ASSORESTAURO.
L’iniziativa si inserisce nel piano di tavoli settoriali dedicati alle categorie produttive nazionali convocati dal sottosegretario Di Stefano, che ha la delega all’internazionalizzazione delle imprese. Una nuova serie di tavoli che fa seguito a quella tenutasi ad aprile, culminata nel Patto per l’Export.
Durante l’insediamento al Tavolo Cultura, il ministro Franceschini ha confermato l’importanza della collaborazione con organizzazioni e associazioni, sia durante la prima che la seconda fase dell’emergenza, quando tante sono state le criticità che hanno piegato il settore culturale. Criticità che non spariranno con la ripresa delle attività. Muteranno solo aspetto.
Per identificare le misure d’emergenza necessarie per attraversare la crisi e programmare la ripartenza, sono vitali le azioni di concerto, «anche in vista della discussione sulla nuova legge sullo spettacolo dal vivo e sulla destinazione delle risorse previste dalla legge di bilancio: i 240 milioni in più per il fondo cinema, che consentono di rendere permanete l’innalzamento al 40% dell’aliquota del tax credit, e i 50 milioni in più per il FUS, che dovranno essere indirizzate ad allargare il perimetro del sostegno statale a quelle realtà che non ne hanno mai goduto», secondo quanto ribadito dal Ministro.
Il lavoro fatto insieme, oltre a consentire di predisporre misure e stanziamenti economici, ha permesso di comprendere l’entità effettiva del fenomeno, constatare cioè quanti lavoratori di questo settore siano ancora sprovvisti di un inquadramento definito e conoscere il reale incremento di domande per le indennità speciali e la cassa integrazione effettuate dai lavoratori dipendenti.
«La quantità di risorse economiche arrivate sia con gli aiuti di carattere generale che con quelli particolari è significativa – ricorda Franceschini – sia in rapporto a quanto avvenuto in altri Paesi che rispetto ad altri settori. Ora che la crisi si allunga, bisogna fare di più. Se le misure di emergenza perdurano, bisogna prolungare gli aiuti e a questo stiamo lavorando nel nuovo decreto Ristori».
Dello stesso avviso anche la viceministra Sereni, titolare della delega per la promozione della cultura italiana nel mondo, la quale, pur riconoscendo l’ingente sforzo fatto per il sistema culturale nei mesi passati, ha aperto l’incontro ribadendo che «di fronte a un impatto così forte della crisi, è essenziale progettare e programmare al più presto strategie di ripresa e di rilancio del settore della cultura che siano efficaci, innovative, di ampio respiro e rivolte al medio-lungo periodo. In questo senso, dobbiamo sfruttare al meglio l’apporto che ci forniscono le tecnologie digitali, che possono consentire di articolare l’offerta culturale e creativa, attraverso esperienze ibride, e di ampliare così anche la platea dei destinatari».
La cultura, visto il suo ruolo di moltiplicatore economico e occupazionale, non può e non deve fermarsi alla bigliettazione.
«Occorre accompagnare una trasformazione del modello del business per arte e cultura. […] Da qui, dalla tecnologia digitale, oltre che dall’impegno delle imprese e delle associazioni del settore, può scaturire una nuova domanda, più flessibile, più tecnologica. – ha proseguito la Viceministra – Il compito della Farnesina è quello di mettere a disposizione strumenti e opportunità che possano sostenere il Sistema impresa culturale e creativa a internazionalizzarsi, contribuendo così al rilancio del Sistema Italia nel mondo. Per questo obiettivo, dobbiamo valorizzare al massimo la rete degli Uffici diplomatici e consolari e degli Istituti Italiani di Cultura e utilizzare al meglio tutte le risorse nazionali ed europee disponibili».
Il Tavolo Cultura, pertanto, ha un valore estremamente centrale ed è pensato per andare ben oltre i confini nazionali. Si è compreso quanto il sistema culturale rivesta un ruolo di primo piano nella promozione dell’intero ecosistema nazionale.
L’augurio e le energie degli organismi coinvolti sono pertanto rivolti a realizzare un progetto di promozione integrata “3D” i cui pilastri sono rappresentati da cultura, economia e innovazione.