Avere la storia come maestra dovrebbe aiutarci a comprendere i fatti nella loro forma concreta. Purtroppo, spesso e soprattutto riguardo la “questione meridionale”, questo aforisma rimane incompiuto. Lo dimostrano le parole del Ministro dell’Economia, Giovanni Tria, che, all’incontro tra il Governo e le parti sociali, avrebbe annunciato che la compagine governativa starebbe lavorando ad una banca specifica per il Sud Italia per erogare il credito alle imprese meridionali, stigmatizzando la complessità della questione sullo sviluppo del Sud, bisognosa di una seria programmazione. Parole che suonano come un “déjà vu” nella quale si avverte il rischio demagogico di un egoismo miope.
Siamo lontani dall’intuizione fondante della coerenza meridionalista che trasmise Alcide De Gasperi per rilanciare il Mezzogiorno. Il rischio odierno è la perpetuazione di un film già visto e di cui si conoscono i titoli di coda. Se le ragioni e le esigenze delle élite hanno sempre offuscato le ragioni nobili che dovrebbero appartenere alla politica, occorre alimentare l’idea che la questione meridionale va affrontata sulla base di cose reali e serie, smettendo di vendere sogni, a condizione che a volerlo sia il popolo e non le élite.
De Gasperi prima e Moro qualche decennio dopo, ipotizzavano un ente snello, in grado di programmare e agire per varie annualità e in più settori, con un ristretto numero di uomini ben selezionati e ben retribuiti e dotato di autonomia progettuale ed operativa. Una visione contraria alla proverbiale lentezza e passività della burocrazia ministeriale. La rivendicazione di dignità ed eguaglianza del Sud era percepita come un’urgenza inderogabile e prioritaria.
Non occorre fermarsi alla retorica della memoria. Il passato diventa storia nel momento in cui acquista una valenza didascalica per la contemporaneità. Dare risposte a chi ha visto il proprio futuro sacrificato sull’altare dell’esigenze di pochi fortunati è un privilegio che la politica si deve inderogabilmente e necessariamente permettere. In caso contrario, ricordare il passato solo come ritualità diventa un metodo pericoloso per deludere ed annientare definitivamente la coscienza di intelligenze mortificate.