Inutile girarci intorno: questa situazione di emergenza Covid sta mettendo a dura prove le persone che hanno un familiare disabile ed è aumentato l’isolamento sociale non solo delle persone cosiddette “sane” ma anche e soprattutto di chi è disabile o ha un familiare fragile. Si parla tanto di “fase 2” ma come stanno loro, i deboli?
E le Istituzioni staranno ragionando sui prossimi step per garantire i servizi di assistenza e far tornare a scuola questi cittadini?
A quanto pare la situazione è grave. L’associazione Caregiver Familiari Comma 255 ha scritto una lettera al presidente Mattarella. Ecco il comunicato che hanno mandato per allertare sul problema:
Dal marzo scorso denunciamo la poca attenzione alla condizione delle persone con disabilità e dei loro caregiver familiari nel governare la crisi pandemica e sanitaria in atto. L’allarme sul rischio di riaprire le “classi differenziali” lo abbiamo dato fin dalla pubblicazione dell’ordinanza 82 della regione Campania. Alla pubblicazione del DPCM del 3 novembre non ci è rimasta altra via che, assieme ad altri, rivolgerci al
Presidente della Repubblica, garante della Costituzione e dell’unità nazionale, per cercare di scongiurare che si ratifichi con i fatti un percorso differenziale per i nostri figli con disabilità, foriero di un inaccettabile ritorno al passato. L’inesistenza di supporti economici ai caregiver familiari che lascia le nostre famiglie più povere
abbandonate e sole, l’assenza di percorsi di ospedalizzazione covid 19 rispettosi dell’esigenza di accompagnamento dei nostri congiunti con disabilità che induce le famiglie a non denunciare la positività della persona con disabilità o del caregiver familiare; il mancato ripristino dei servizi già carenti “a regime” e la forte resistenza di enti erogatori, lavoratori ed enti locali a rimodularli in forma domiciliare, non sono bastati: assistiamo anche al ritorno alle classi differenziali, con l’avallo della società tutta. I caregiver familiari sono soli, abbandonati e stanchi. Approfittare di questo stato psicologico per indurli ad accettare nei fatti la scuola differenziale è aberrante. Una società civile non approfitta della condizione di precarietà dei suoi
cittadini più fragili e soli.
Confidiamo nel Presidente Mattarella e chiediamo a chiunque condivida le nostre ragioni di sottoscrivere la lettera.
Caregiver Familiari Comma 255
Per l’associazione Pro Vita e Famiglia, che ha aderito all’appello, “è un ritorno alla “ghettizzazione” delle persone fragili che va combattuto, si tratterebbe di “campi di concentramento per diversi” che vanno contro il rispetto e la dignità della persona” come ha dichiarato Toni Brandi, presidente di Pro Vita e Famiglia onlus.
“È vergognoso – ha poi aggiunto Pro Vita e Famiglia – che in un Paese civile si assista all’emarginazione e alla condanna della solitudine delle persone deboli e delle loro famiglie. Si intervenga e velocemente per ripristinare i diritti costituzionalmente garantiti”.
Si attende che il presidente risponda.
(Lo_Speciale)