Quando capiremo che piú del 90% (circa 94%) delle persone può essere curato a casa con protocolli nazionali eseguibili facilmente, che il lockdown non puó essere la soluzione ancora a lungo, anzi siamo già al limite del suo utilizzo perché si rischiano davvero proteste violente, che i giovani almeno devono circolare e sostenere le proprie famiglie, sarà troppo tardi.
Vi aggiorniamo su dei dati che ci sono pervenuti (in questo caso parliamo di nord Italia).
Tanti gli accessi in PS, ma la gravità delle polmoniti interstiziali che vengono intercettate mediante TC del torace non è paragonabile a quella rilevata sistematicamente in marzo. I ricoveri in ospedale vengono effettuati solo in casi selezionati (per ossigenoterapia ad alti flussi, ventilazione invasiva…). Tanti vengono dimessi al domicilio anche in O2 terapia presi in carico dalla Pneumologia Territoriale appositamente attivata dalle Aziende Ospedaliere. Nuove e fruibili opportunità di cura vengono effettuate in questi mesi. Bisogna costruire il futuro guardando alle possibilità NON AI LIMITI. Quello lasciamolo fare a chi per natura ha paura.
Non é un virus letale di per sè, è un virus che può essere letale per qualcuno.
Quel qualcuno deve poter accedere agli ospedali senza che gli impanicati gli occupino il posto. L’Italia certo paga più di altri i tagli nella sanità, il suo debito pubblico non gli permette possibilità di manovra, il vero dramma LETALE per noi è questo: un sistema sanitario nazionale tra i piú demoliti in Europa, con chiusure sconsiderate e sotto organico. Nessuna possibilità di ristori realmente appaganti che impediscano la morte di molte piccole imprese.
Ieri sera, da Formigli, l’assessore e virologo Lopalco ha candidamente ammesso che possono pure aprire qualche terapia intensiva in più ma non ci sono medici e neanche infermieri da metterci.
Un dramma grosso nel dramma. Non recuperabile per ora perché non c’è un soldo.
(Lo_Speciale)