sabato, 16 Novembre, 2024
Sotto una buona stella

La diplomazia culturale alla prova del Covid, dialogo con la Vice Ministra Sereni

La seconda ondata è arrivata incidendo cicatrici ancora più profonde di quanto si immaginasse e nell’ottica di ridurre quanto più possibile le occasioni di convivialità, e quindi di possibilità di contagio, tra i  primi settori a cui è stato richiesto l’ennesimo sacrificio, c’è quello della cultura, già provato dalla necessità di ridurre drasticamente i numeri delle presenze nelle sale. 

La cultura, rifugio e sollievo per l’anima, è bene tra i più prolifici del nostro Paese ed è anche la sua bellezza più fragile: sottoposta a tagli continui negli ultimi venti anni, ha pur continuato a produrre frutti grazie alla passione e alla buona volontà dei molti operatori del settore. Oggi che le chiusure imposte fanno temere di non poter più godere dal vivo di musica, teatro, cinema, performance, vediamo quanto poco abbiamo saputo apprezzare tutto il bello del nostro sistema culturale, quanto  avremmo potuto valorizzarlo di più e parimenti tutelare maggiormente tutto il mondo degli artisti che vive per e di cultura. 

Il decreto Ristori, appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale è  una misura di urgenza  ma che il settore culturale, e gli operatori che ci lavorano, fosse fragile è evidente anche dalle proposte di legge presentate in Parlamento, sia da maggioranza che da opposizione, che intenderebbero dare agli operatori di settore maggiori tutele e riconoscimento professionale con proposte che spaziano dall’Istituzione del Fondo nazionale per il sostegno economico temporaneo ai lavoratori del settore artistico-culturale e della comunicazione , presentata al Senato, al Riconoscimento della qualifica di attrice o attore professionista e istituzione del registro nazionale, presentata alla Camera.

Consapevole dell’enorme valore del settore, la diplomazia culturale è all’opera per rappresentare l’Italia all’estero attraverso la cultura e attivare canali che dovranno poi spingerne e sostenerne la ripresa; in questa ottica gli Istituti di Cultura sono stati inseriti a pieno titolo nel Patto per l’Export che ragiona in termini di promozione integrata di quanto di meglio il nostro Paese può offrire al resto del mondo.

Ho avuto l’occasione di parlarne con la Vice Ministra del MAECI, Marina Sereni: 

La cultura riveste enorme importanza in quasi ogni attività umana. In Italia rappresenta un settore che, prima della crisi, era fonte di occupazione per almeno un milione e mezzo di persone – di cui molti giovani e donne – e con un fatturato che, insieme all’indotto, dava un apporto pari al 16,9% del Pil ovvero 265 miliardi La ripresa di tale settore è dunque essenziale. Purtroppo l’andamento dell’epidemia ha costretto il Governo a chiudere di nuovo cinema e teatri, faticosamente riaperti dopo la prima fase dell’emergenza. È proprio in questi momenti però che bisogna impegnarsi di più, nell’immediato per aiutare le imprese culturali e creative a trovare nuove forme di espressione e di lavoro e, nel medio periodo, progettando il futuro, pensando a quando le condizioni saranno più favorevoli”

E sulle nuove forme di espressione e lavoro, la linea è condivisa anche dal MIBACT che con il supporto di Cassa Depositi e Prestiti, ha messo allo studio la realizzazione di una serie di piattaforme digitali per favorire la fruizione di una molteplicità di prodotti culturali, dai libri al teatro.

Il Ministero degli Esteri  – racconta ancora la Vice Ministra Sereni  ha messo in campo una serie di iniziative volte a commissionare agli artisti italiani in diversi ambiti – dall’audiovisivo all’arte contemporanea, dalla musica al teatro, dalla scrittura all’editoria – prodotti originali che sono stati resi fruibili al pubblico internazionale e potranno circolare in tutto il mondo grazie alla nostra rete di Ambasciate, Consolati, Istituti Italiani di Cultura”.

Si è conclusa, appunto da qualche giorno, la  XX Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, promossa dal Ministero degli Esteri che ha presentato opere di artisti italiani in oltre 110  paesi del mondo ed è in corso la selezione per  CANTICA 21, iniziativa in collaborazione tra MAECI e MIBACT, che valorizza l’arte contemporanea italiana, sostenendo la produzione di opere di artisti emergenti o già affermati, ed esponendole negli Istituti Italiani di Cultura, nelle Ambasciate e nei Consolati. Una vera e propria mostra d’arte diffusa, con una sezione speciale dedicata ai 700 anni dalla morte di Dante Alighieri

Marina Sereni conclude dicendo: “Una delle leve indispensabili per il rilancio della cultura italiana è la sua promozione all’estero che, per molti versi, vuol dire anche presentare un’immagine positiva dell’Italia oltre i nostri confini attraverso uno dei suoi punti di forza.  Investire sulla ‘diplomazia culturale’ in questo momento significa dunque aiutare concretamente – con risorse e progetti innovativi – un settore produttivo che ci aiuterà a costruire anche una nuova ‘narrazione’ dell’Italia nel mondo. Stiamo lavorando anche al rafforzamento della rete dei nostri Istituti di Cultura per i quali, già prima del Covid è stato svolto un concorso che, nel febbraio 2020, ha portato all’assunzione di 44 funzionari da impiegare proprio nell’ambito della promozione culturale. Stiamo parlando di un tassello della nostra politica estera che va letto, ovviamente, dentro una strategia più ampia e complessiva di innovazione e di promozione integrata del Sistema Paese in un momento eccezionalmente complesso, gravido di molti problemi ma anche di possibili opportunità”.

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