giovedì, 19 Dicembre, 2024
Economia

Turismo, niente ripresa: il Governo indirizzi al meglio il Recovery Fund

I conti non tornano e saranno in rosso anche per i prossimi mesi. Lo studio dell’Osservatorio mensile di Confturismo non ha buoni auspici nemmeno per i prossimi mesi. Il Covid e le previsioni incerte colpiscono il settore e i sui effetti continueranno a farsi sentire pesantemente nei prossimi mesi. “Anche l’indice di fiducia del viaggiatore italiano, realizzato in collaborazione con Swg confermano questa tendenza a settembre: 57 punti (su scala da 0 a 100), 12 in meno rispetto a settembre 2019”, fa presente Confturismo.

Stando ai dati della ricerca, c’è un filo di interesse per la ripresa di attenzione per le città d’arte, e piccoli borghi nella programmazione degli italiani per i cosiddetti “short break” autunnali: ma, si ricorda, che pur con un po’ di ottimismo non c’è nulla di paragonabile a vacanze vere e proprie, dato che si tratta di piccole pause di 2-3 giorni al massimo, ma per queste mete, che continuano a essere colpite pesantemente dalla mancanza di turismo straniero, i dati dicono che arrivi e presenze sono a meno 95% tra marzo e giugno; quindi un tracollo epocale, mitigato dal movimento verso paesi, borghi e città d’arte, un segnale considerato d’incoraggiamento. Gli allarmi su presente e sul futuro invece sono pesanti ed estesi a tutta la filiera del turismo. “L’indice ha fatto registrare, tra febbraio e maggio di quest’anno, valori al di sotto delle medie di stagione”, evidenziava lo studio, “da luglio l’andamento dell’indice è tornato ad avere le stesse oscillazioni dell’anno precedente ma sempre, sistematicamente, con 10-12 punti in meno. In pratica, la domanda sembra avere superato lo “shock” del Covid-19, ma assestandosi su valori notevolmente più bassi rispetto al passato”.

Dunque, sono molti i segnali che “raccontano” la stessa cosa: la crisi del turismo è ormai strutturale. Di fronte a questa situazione il presidente di Confturismo, Luca Patanè sottolinea come il settore abbia bisogno di fiducia, di attenzione e di politiche economiche di sostegno.

“Le misure di sostegno al turismo attualmente disponibili non sono assolutamente sufficienti“, evidenzia Patané, “Bisogna che il Governo riconosca il ruolo del turismo”, ha detto Patanè, “e recuperi pienamente le sue potenzialità, soprattutto per ottenere e indirizzare al meglio i fondi del Recovery Fund che rappresentano l’ultimo treno per il rilancio del settore. Siamo leader del turismo mondiale e dobbiamo agire da leader anche in questo momento. Ad esempio sottoponendo tutti i turisti in uscita e al ritorno a test Covid rapidi, per riaprire in sicurezza i flussi internazionali, e sollecitando gli altri Paesi a fare lo stesso: così potrà ripartire il turismo tanto incoming quanto outgoing. In mancanza di questo presupposto ogni intervento fatto fino ad ora sarà stato inutile”.

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