La Procura di Milano, dopo gli articoli pubblicati da L’Espresso e l’audio messo sul web da Buzzfeed, sui presunti fondi russi destinati alla Lega, fa crescere la tensione nella maggioranza. A quanto pare, considerata la gravità della situazione, il M5s sta valutando la possibilità di cambiare l’intero quadro politico.
Questi sono i momenti che ci fanno capire il grado della nostra fragilità politica ed economica, e di come tale situazione di debolezza si rifletta sul nostro sistema democratico. Negli ultimi anni, le nostre difficolta economiche si sono accentuate, tanto da non riuscire più a garantire i bisogni prestabiliti in forma di assistenza e sicurezza sociale.
È evidente, nel momento in cui le istituzioni non riescono a dare una risposta ai problemi quotidiani delle persone, si innesca un sentimento di totale insoddisfazione. Questo governo, come tutti sappiamo è nato dalla colazione di due forze politiche molto distanti tra loro, sia in termini di ideologie, che di programma e, comunque dopo il caso Siri, il rapporto tra i due partiti politici non è stato più lo stesso.
La vicenda ovviamente non si è chiusa lì, d’altronde Siri è colui che nella Lega ha scritto la proposta della flat tax, che rappresenta una delle misure cardine del programma. Anche le posizioni in Europa tra il M5s e la Lega sono diametralmente opposte. Infatti nel Parlamento Europeo, la lega fa parte del gruppo L’Europa delle Nazioni e della Libertà, in cui fanno parte tutti i partiti europei di destra euroscettici, più radicali ed hanno come obiettivo il sovranismo, l’abbandono della moneta unica e una revisione più restrittiva dei trattati riguardanti l’immigrazione nell’Unione Europea. Il M5s in Europa, invece fa parte del gruppo parlamentare EU Europa della Libertà e della Democrazia diretta, che ha come obiettivo quello di far aumentare la partecipazione dei cittadini alle decisioni politiche in Europa.
Questo fa capire quanto siano differenti le posizioni ideologiche tra i due movimenti politici e questa diversità di pensiero non può che produrre distorsioni, con ricadute anche nel nostro welfare: scarsa omogeneità e coesione sociale, incerto senso civico e conseguentemente debole autorevolezza delle istituzioni pubbliche nei confronti dei vari gruppi e dei partiti politici. Di fatto, questa è la rappresentazione della situazione attuale e inoltre, bisogna fare molta attenzione, perché l’effetto di un contesto come questo genera inefficienza, e la distribuzione dei benefici di welfare, in questo caso viene utilizzata dall’esecutivo e dai partiti, come strumento del consenso, che si concretizza attraverso meccanismi di scambio politico con contenuti particolaristici e clientelari.
Pertanto, mentre il M5s e Lega continuano a litigare per questo o per quello, il nostro Paese rimane in attesa di interventi legislativi e soluzioni politiche su temi quali: il lavoro, la crisi delle imprese e dell’artigianato, l’istruzione, la sanità, l’innovazione, le startup, l’infrastrutture e le esportazioni. Quindi, non ci rimane che attendere tempi migliori e che qualcuno dimostri il contrario di quanto sostenuto nella tesi che:
Il peggioramento della nostra situazione economica, è un fenomeno che purtroppo trae origine da un peggioramento dei fondamentali della politica, non dall’economia.