Una delle storie più affascinanti di questa anomala estate 2020 è la favola di Portigliola, piccolissimo comune calabrese (poco più di mille abitanti) che non ha interrotto la propria corsa all’arricchimento culturale nemmeno in tempo di pandemia.
Portigliola – il cui nome, con una contrazione grecanica, ricorda la vicinanza col porto dell’antica Locri Epizefiri – ha un territorio veramente magnifico.
Dalla collina, su cui sorge il centro abitato, si scende agevolmente e in pochi minuti verso lo Jonio, incontrando il Teatro Greco-Romano e il quartiere “Centocamere” nel Parco Archeologico dell’antica città magnogreca; quindi, attraversata la Statale 106, più o meno all’altezza della torre di “Pagliopoli” (altra derivazione greca: “paleo polis”, la “vecchia città”) e la ferrovia, si apre la meraviglia di una pineta a ridosso di dune di sabbia bianchissima e, quindi, chilometri di spiaggia, quasi interamente “libera”.
La favola comincia alcuni anni fa, quando – con un passaparola sussurrato, ma sempre più coinvolgente – ci si dà appuntamento all’alba al Teatro Greco-Romano (chiamato dai locali “Teatro Antico”), per una non meglio specificata rappresentazione teatrale.
Incredibilmente le persone accorrono a centinaia, accolte da un’autentica maschera greca, l’attore Edoardo Siravo che, insieme al bravissimo collega Antonio Tallura, recita versi classici, epigrammi di Nosside, e racconta storie e amori. Alle spalle dei due interpreti, oltre gli oliveti, dal mare lontano, proprio dove c’è la Grecia, sorge intanto il sole, in un incanto che chi ha vissuto non dimentica.
A questo punto si verifica un vero e proprio miracolo.
L’iniziativa viene apprezzata da Rossella Agostino, attivissima Direttrice del Parco Archeologico di Locri che, collaborando col Sindaco di Portigliola, Rocco Luglio, avvia nel 2012 un percorso che dimostra come, quando gli Enti Pubblici lavorano in sinergia, nel rispetto delle proprie competenze, gli obiettivi sono raggiungibili.
Il Teatro Greco-Romano viene restaurato e suggestivamente illuminato, il Comune realizza parcheggi e vie di accesso più moderne, Edoardo Siravo viene nominato direttore artistico del Festival del Teatro Classico “Tra mito e Storia” che vi si svolge all’interno. Come nota il Sindaco Rocco Luglio, plaudendo al rilancio (favorito anche da iniziative del Comune di Locri) dell’intero, importantissimo, Parco Archeologico di Locri Epizefiri ideato dalla Direttrice Rossella Agostino, «da sempre meta di turisti, studiosi e archeologi, il teatro ben meritava, analogamente a quanto già fatto altrove, di essere restituito al suo compito fondamentale di aggregazione sociale e diffusione culturale. Non è un caso se la Regione Calabria, nella programmazione 2019 degli interventi di recupero dei Beni Culturali, ha destinato due milioni alla sua conservazione, valorizzazione e fruibilità».
In questi anni, al “Teatro Antico”, patrimonio culturale di rilievo nazionale, sono andati in scena con tragedie e commedie il Mito, l’Amore, la Morte, la Vita, la Trascendenza e l’Amicizia, tutti inseriti in un cartellone di stagione in stagione più nutrito, che ha arricchito le serate estive preparando il pubblico all’evento dell’alba del giorno di Ferragosto, appuntamento ormai irrinunciabile.
Oggi pomeriggio, alle ore 18, proprio al “Teatro Antico” verrà presentato il volume “Locri Epizefiri, il teatro riscoperto” di Rossella Agostino, Francesco Puzzi e Giovanni Speranza, uno studio approfondito e onnicomprensivo, un dettagliato ed esaustivo esame archeologico e filologico su come l’architettura del teatro sia la base da cui partire per la definizione di un modello ricostruttivo dell’edificio quanto più possibile vicino alla realtà storica, e non solo con semplici confronti tipologici con altri siti afferenti al medesimo orizzonte cronologico. Un iter di ricerca scientifica che rappresenta la modernità nelle ricerche a cui, accanto alla metodologia tradizionale, si è affiancato l’utilizzo di tecnologie innovative.
Il Comune di Portigliola, nell’occasione, conferirà alla Direttrice del Parco Archeologico di Locri, Rossella Agostino e al direttore artistico del Festival del Teatro Classico Edoardo Siravo la cittadinanza onoraria, legandoli così al territorio in maniera indissolubile.
Affinché la favola continui.