venerdì, 15 Novembre, 2024
Attualità

Commissione UE e giganti di Internet pronti al duello sul mercato digitale

Stop a comportamenti anticoncorrenziali, elusioni fiscali e posizioni dominanti che schiacciano l’intero mondo del web: tira dritto Margrethe Vestager, la Commissaria europea alla Concorrenza, stufa del predominio delle grandi compagnie americane che concentrano – nelle loro mani – molto potere, mettendo in serio pericolo i diritti della persona faticosamente conquistati dopo lunghe battaglie civili.

L’attuale Vice Presidente della Commissione europea, nonché responsabile della concorrenza e della regolamentazione digitale, nei giorni scorsi ha illustrato in anteprima il piano della Commissione volto a porre un freno ai giganti della tecnologia, per mezzo di un pacchetto legislativo ad hoc capace, almeno nelle intenzioni, di mettere un freno allo strapotere dei big di Internet.

Tale iniziativa ha riportato in auge il dibattito sul ruolo delle istituzioni pubbliche, indispensabili per garantire che la rete assuma uno spazio di libertà, con un mercato digitale aperto alla concorrenza e all’innovazione. Per realizzare ciò, però, è necessaria una regolazione adeguata ed efficace. Ci prova, adesso, la Commissione europea, intraprendendo un viaggio dagli esiti non scontati.

I numeri, del resto, non aiutano Bruxelles. Lo strapotere delle tech companies sta tutto nelle loro dimensioni: sono 3,5 miliardi gli utenti di Internet che, nel mondo, hanno almeno un account con una o più delle principali piattaforme di social media. Amazon, nel primo trimestre di quest’anno, ha registrato ricavi per 75 miliardi di dollari (in aumento del 26% rispetto ai 59 miliardi del precedente periodo), l’80% dei quali provenienti dall’e-commerce. Nello stesso periodo Facebook ha generato quasi 18 miliardi di ricavi, provenienti al 99% dalla pubblicità online, cosi come di pubblicità si è nutrito il conto economico di Google che ha generato 41 miliardi di introiti. È evidente che quando solo poche aziende detengono il controllo delle comunicazioni private e dei dati personali di tutti gli utenti del pianeta, insieme alle loro foto, video e più intimi segreti della loro vita privata, esse possono esercitare un enorme potere sui mercati, condizionando il dibattito pubblico globale, la libertà di parola e, in sostanza, le vite degli abitanti del mondo intero.

Quindi ecco il cambio di passo voluto dalla Commissaria Vestager: non più (solo) regole proconcorrenziali, ma anche e soprattutto norme di legge, imperative e autoritarie; a breve, se il progetto vedrà la luce, Facebook, Amazon ed Apple – solo per citarne alcuni – se la dovranno vedere direttamente con la legislazione, rispondendo in prima persona per i comportamenti illegali riscontrabili sulle loro piattaforme.

Ma la verità, a prescindere da questa nuova iniziativa, è che ormai oggi nessuno può fare a meno dei servizi offerti dai giganti del web, anche perché il potere di tali aziende è tale che di fronte al loro imponente fatturato le eventuali nuove sanzioni rischiano di apparire sempre poca cosa. 

Ma la Commissione europea, comunque, non demorde e va avanti: ai “post” l’ardua sentenza.

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