Lo scorso mese, in questi giorni, la morte ha colto all’età di appena 45 anni Carmine Alboretti, per vari anni Caporedattore e, poi, Vicedirettore de La Discussione”.
Era un giornalista di razza: sentiva il mestiere come una vocazione esistenziale, sorretta dalla sua coscienza di credente e da una coerente testimonianza di vita.
Questa sua vocazione e queste sue convinzioni dovettero presto misurarsi con il declino della professione, tanto più evidente nella stessa fisionomia degli organi rappresentativi della categoria e nelle angustie di un settore, quello dell’editoria, sconvolto da una crisi profonda che è denunciata da anni.
Carmine era però una persona determinata: affrontò anni di precariato fino a quando l’allora Vicedirettore de “La Discussione” gli offrì la possibilità di un primo regolare contratto con il nostro giornale.
Sia l’editore che io, che avevo la responsabilità del quotidiano, ne cogliemmo subito le capacità coniugate ad una ammirevole dedizione; egli così percorse nel giro di pochi anni tutto l’itinerario da semplice redattore a caporedattore.
Purtroppo, su “La Discussione” stava per cadere la radicale inversione delle politiche governative per il sostegno all’editoria di qualità, ivi comprese le testate di per sè espressive e testimonianze di un pensiero e di un’esperienza politica, nel nostro caso quella democratico cristiana, che erano state alla base della Costituzione della repubblica e dello sviluppo che ne seguì.
Carmine ne fu tra le tante vittime; dette anche vita a un nuovo progetto editoriale, ma fu solo il tempo di una breve illusione.
Tornò quindi al suo paese natale, alla cui tradizione religiosa aveva dedicato dei pregevoli saggi e riprese anche a collaborare con il nostro giornale, sempre più stretto nella tenaglia fra ristrettezze e blocchi del credito da parte della direzione per l’editoria.
Gli ultimi mesi debbono essere stati per lui difficili e forse umilianti, fino a stroncarne la forte fibra.
Ciao Carmine, che ti ricolmi la grande luce dell’amore del Signore che hai professato.