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UniCredit–sindacati, accordo su occupazione e tutele: ricambio generazionale e sostegno alle donne vittime di violenza

mercoledì, 31 Dicembre 2025
1 minuto di lettura

Un accordo che punta su nuova occupazione, ricambio generazionale e responsabilità sociale. È quanto raggiunto tra i sindacati e UniCredit, come sottolinea la Fisac Cgil, protagonista del negoziato. “Abbiamo raggiunto un altro importante risultato per il settore e per il Paese in termini di nuova e buona occupazione. Mentre il settore è immerso in processi di grande trasformazione, questo accordo dimostra quanto il lavoro rimanga un elemento centrale e insostituibile del sistema, perno sul quale innestare il cambiamento e guardare al futuro. Allo stesso tempo, recependo il protocollo Abi del 25 novembre, diamo una risposta concreta a contrasto della violenza contro le donne”. Così il segretario nazionale della Fisac Cgil, Riccardo Sanna, commenta l’intesa, sottolineando anche “il lavoro straordinario di tutta la segreteria Fisac Cgil del Gruppo UniCredit che ha fornito un importante contributo nel corso di questa trattativa”.
Nel dettaglio, spiega il coordinatore Fisac Cgil Gruppo UniCredit Francesco D’Agostino, si tratta di “un’intesa che favorisce il ricambio generazionale con un tasso del 90%, corrispondente a nuove assunzioni di lavoratrici e lavoratori in apprendistato nel 2026 (pari a 436 risorse equivalenti) che andranno a sostituire le persone che avevano già fatto domanda di adesione al fondo di solidarietà”.

Punti qualificanti

Tra i punti qualificanti dell’accordo, aggiunge D’Agostino, “si reitera la buona pratica di prevedere la sostituzione dei neo-assunti che dovessero decidere di lasciare il gruppo, fino a capienza totale, affinché l’aumento dell’occupazione sia effettivo, incidendo così positivamente anche sui carichi di lavoro”. È stato inoltre “recepito interamente il Protocollo ABI in sostegno alle donne vittime di violenza, che ci consentirà di far assumere nel prossimo triennio 58 fra donne e figli e figlie di donne vittime di femminicidi, pari il 4% annuo delle posizioni da ricoprire a seguito degli esodi volontari, incrementando di fatto il perimetro occupazionale e, di conseguenza, lo stesso tasso di sostituzione tra pensionati e neo-assunti fino al 100%”.
L’accordo permetterà anche di attivare “tutte le misure atte a sostenere il percorso di indipendenza economica delle donne e dei loro familiari che vivono queste drammatiche situazioni, secondo quanto stabilito dall’accordo generale del settore siglato in Abi sul tema lo scorso 25 novembre come, per esempio, la sospensiva sui mutui”.

Problemi sociali

“È un accordo, quindi, non solo rivolto a creare e tutelare la buona occupazione nel gruppo bancario, ma anche a intervenire concretamente sull’annoso problema sociale della violenza sulle donne dando strumenti concreti alle famiglie che ne sono purtroppo colpite”, conclude D’Agostino.

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